stasera sono sola a casa. i miei inquilini sono andati a vedere un festival di corti e luca e' a prendere un aperitivo con gli amici.
luca pensava che mi sarei arrabbiata e io invece sono felicissima.
tanto per iniziare mi sono vista un posto al sole senza che luca rompesse le palle per vedere otto e mezzo. secondo, ho preparato la pasta al tonno che luca odia e che e' la mia preferita e dulcis in fundo mi sto guardando grey's anatomy (cosa che mi sarebbe stata assolutamente negata).
non devo parlare con nessuno... in casa c'e' un favoloso silenzio...e' tutto tranquillo.
tra un po' luca arrivera' e io provero' un soprassalto di immenso amore dopodiche' si spogliera' in salotto (una cosa che mi fa sempre incazzare) lasciando i vestiti sparsi ovunque, si sistemera' comodo sul divano (probabilmente facendomi spostare da dove sono seduta), mi dira' che non devo stare al computer e se posso spegnerlo, poi prendera' il telecomando e cambiera' canale... addio grey's anatomy... mi chiedera' se ho fatto le cose che mi aveva chiesto di fare oggi... e mi dira' che ho fatto male a farmi la lampada, che stavo meglio prima...
io lo amo tanto, ma e' piacevole che ogni tanto si conceda un aperitivo fuori.
giovedì 15 novembre 2007
venerdì 9 novembre 2007
gestire un "momento no" in cinque facili step
dall'universita' di santa monica, california, giungono i risultati di una interessante ricerca svolta dal noto psicoterapeuta uzbeko marmeladji smadrillowski.
il frutto di piu' di trent'anni di studi sull'uomo e la sua condizione esistenziale consiste in un sorprendente e godibilissimo prontuario su come affrontare quelli che, in linguaggio tecnico psicanalitico vengono definiti i "periodi no".
secondo gli studi di smadrillowski la vita di ogni individuo si svolge grazie all'alternarsi di "periodi no" e "periodi si".
durante i "periodi no" va tutto male, durante i "periodi si" alcune cose vanno bene e altre male (con un rapporto stimato circa del 30, 70.)
per rendere piu' comprensibile la sua ricerca ai profani, l'eminente studioso ha elaborato cinque facili step per gestire con successo un "periodo no" o quanto meno per non uscirne completamente distrutto come da una colluttazione con un rotthwailer affamato e affetto da manie omicide.
siccome i suoi consigli mi sembrano geniali nella loro semplicita' ho deciso di rendere tutti voi partecipi, nella speranza che possano esservi utili nella vita, giacche' come dice bene la bibbia: "siamo nati per soffrire, come le faville per salire in alto".
i cinque step dello psicoterapeuta uzbeko ( che ha passato i primi quarant'anni della sua vita chiuso in un vecchio lager staliniano in siberia che si erano dimenticati di chiudere dopo la caduta del regime e che quindi quando parla di "periodi no" sa di cosa sta parlando)sono i seguenti:
step numero 1: l'accettazione.
durante i primi giorni di un "periodo no" l'essere umano, in quanto tale, tende a negare di essere entrato in un "periodo no". finge con se stesso che il suo livello di sfiga e' nella norma e che non c'e' nulla di cui preoccuparsi.
niente di piu' sbagliato. Il "periodo no" va prontamente riconosciuto e accettato.
solo grazie a una rapida e totale accettazione si potra' cercare di limitare i danni e passare poi ad altri e piu' felici periodi della propria vita.
step numero 2: rimanere statici.
sin dai tempi antichi l'uomo ha saputo comprendere il pericolo del cosiddetto peccato di yubris (o comunque si scriva), ovvero sia il tentativo dell'uomo di ergersi contro il fato e di cercare di rendersi artefice del proprio destino.
quindi vanno assolutamente evitate cazzate tipo "cercare di tirarsi su" andando magari a una festa, organizando un viaggio o un week end in una beauty farm.
ricordate che piu' cose fate piu' cose potranno andare male.
se prendi la macchina potresti investire qualcuno, se parcheggi potresti prendere una multa, se ti fai una lampada potresti rimanere bruciato, se vai a cena fuori potresti rimaner vittima di una intossicazione alimentare... e via di questo passo.
step numero 3: monitara le tue frequentazioni.
non frequentare persone che stanno attraversando una fase positiva. persone che sono piu' magre di te, che guadagnano piu' di te, che sono, per vari motivi, piu' felici di te.
questo ti deprimerebbe e basta. durante i "periodi no" cerca di frequentare solo gente che e' sfigata quanto te. meglio ancora, cerca di non frequentare proprio nessuno.
step numero quattro: sii ricco.
essere ricchi e' fondamentale per gestire un "periodo no". se proprio non riuscite a essere ricchi, cercate almeno di avere dei genitori ricchi e compiacenti, che vi facciano usare la loro carta di credito.
spendere soldi (e' scientificamente provato) migliora l'afflusso di sangue al cervello, aumenta la produzione di endorfine e contribuisce a migliorare la propria autostima.
non importa cosa scegliete di comprare: vestiti, borse, scarpe, profumi, libri o dvd.
ricoradtevi solo che l'imperativo e' spendere spendere spendere.
step numero cinque: guarda la luce.
la famosa luce in fondo al tunnel. ricoradatevi che da i "periodi no" si esce. prima o poi. magari un tantino acciaccati, ma se ne esce. quindi puntate gli occhi su quel flebile puntino di luce che vedete lontano lontano nel buio e seguitelo.
ecco qua. spero che i consigli di smadrillowski vi siano utili come lo sono stati a me. a risentirci.
il frutto di piu' di trent'anni di studi sull'uomo e la sua condizione esistenziale consiste in un sorprendente e godibilissimo prontuario su come affrontare quelli che, in linguaggio tecnico psicanalitico vengono definiti i "periodi no".
secondo gli studi di smadrillowski la vita di ogni individuo si svolge grazie all'alternarsi di "periodi no" e "periodi si".
durante i "periodi no" va tutto male, durante i "periodi si" alcune cose vanno bene e altre male (con un rapporto stimato circa del 30, 70.)
per rendere piu' comprensibile la sua ricerca ai profani, l'eminente studioso ha elaborato cinque facili step per gestire con successo un "periodo no" o quanto meno per non uscirne completamente distrutto come da una colluttazione con un rotthwailer affamato e affetto da manie omicide.
siccome i suoi consigli mi sembrano geniali nella loro semplicita' ho deciso di rendere tutti voi partecipi, nella speranza che possano esservi utili nella vita, giacche' come dice bene la bibbia: "siamo nati per soffrire, come le faville per salire in alto".
i cinque step dello psicoterapeuta uzbeko ( che ha passato i primi quarant'anni della sua vita chiuso in un vecchio lager staliniano in siberia che si erano dimenticati di chiudere dopo la caduta del regime e che quindi quando parla di "periodi no" sa di cosa sta parlando)sono i seguenti:
step numero 1: l'accettazione.
durante i primi giorni di un "periodo no" l'essere umano, in quanto tale, tende a negare di essere entrato in un "periodo no". finge con se stesso che il suo livello di sfiga e' nella norma e che non c'e' nulla di cui preoccuparsi.
niente di piu' sbagliato. Il "periodo no" va prontamente riconosciuto e accettato.
solo grazie a una rapida e totale accettazione si potra' cercare di limitare i danni e passare poi ad altri e piu' felici periodi della propria vita.
step numero 2: rimanere statici.
sin dai tempi antichi l'uomo ha saputo comprendere il pericolo del cosiddetto peccato di yubris (o comunque si scriva), ovvero sia il tentativo dell'uomo di ergersi contro il fato e di cercare di rendersi artefice del proprio destino.
quindi vanno assolutamente evitate cazzate tipo "cercare di tirarsi su" andando magari a una festa, organizando un viaggio o un week end in una beauty farm.
ricordate che piu' cose fate piu' cose potranno andare male.
se prendi la macchina potresti investire qualcuno, se parcheggi potresti prendere una multa, se ti fai una lampada potresti rimanere bruciato, se vai a cena fuori potresti rimaner vittima di una intossicazione alimentare... e via di questo passo.
step numero 3: monitara le tue frequentazioni.
non frequentare persone che stanno attraversando una fase positiva. persone che sono piu' magre di te, che guadagnano piu' di te, che sono, per vari motivi, piu' felici di te.
questo ti deprimerebbe e basta. durante i "periodi no" cerca di frequentare solo gente che e' sfigata quanto te. meglio ancora, cerca di non frequentare proprio nessuno.
step numero quattro: sii ricco.
essere ricchi e' fondamentale per gestire un "periodo no". se proprio non riuscite a essere ricchi, cercate almeno di avere dei genitori ricchi e compiacenti, che vi facciano usare la loro carta di credito.
spendere soldi (e' scientificamente provato) migliora l'afflusso di sangue al cervello, aumenta la produzione di endorfine e contribuisce a migliorare la propria autostima.
non importa cosa scegliete di comprare: vestiti, borse, scarpe, profumi, libri o dvd.
ricoradtevi solo che l'imperativo e' spendere spendere spendere.
step numero cinque: guarda la luce.
la famosa luce in fondo al tunnel. ricoradatevi che da i "periodi no" si esce. prima o poi. magari un tantino acciaccati, ma se ne esce. quindi puntate gli occhi su quel flebile puntino di luce che vedete lontano lontano nel buio e seguitelo.
ecco qua. spero che i consigli di smadrillowski vi siano utili come lo sono stati a me. a risentirci.
mercoledì 7 novembre 2007
vado a vivere a avonlea
penso che mi trasferiro'prossimamente.
in una piccola casetta in cima a una collina dispersa nella campagna di chissa' dove.
potrei non mettere il telefono cosi' non mi telefonerebbe nessuno.
mi piacerebbe una casetta in un giardino pieno di fiori con un vecchio giardiniere, magari lo chiamerei thomas, che viene a sistemarlo una volta a settimana.
io me ne starei seduta su una comoda poltroncina in veranda vestita con un vestito a fiori di laura ashley, con un cappello di paglia in testa e con una coperta di cashmere color panna per i giorni piu' freddi.
prima di partire andrei da feltrinelli e mi comprerei millecinquecento romanzi da leggere nella mia poltroncina in veranda.
la sera ci sarebbe un caminetto nel mio salotto e allora mi trasferirei col mio libro sulla poltrona davanti al fuoco.
non avrei amici, solo un paio di anziane e garulle zitelle del paese che verrebbro ogni tanto a farmi visita portandomi delle ottime torte di mele e gli ultimi pettegolezzi.
dormirei molto in un grande letto con le lenzuola sembre fresche e profumate di pulito e con una grosso piumone di piuma d'oca.
la governante, la signora nelson, verrebbe ogni giorno a fare le faccende e a preparmi cose buone da mangiare.
alle cinque del pomeriggio la signora nelson mi porterebbe il te' con gli scones appena fatti, caldi di forno, accompagnati dalla mamellata di pesche fatta in casa e dalla panna montata preparata con il latte della mia mucca sonia.
avrei un cane che mi segue ovunque e un gattino rosso con gli occhi verdi.
non so perche' non ci ho pensato prima...
per chi mi cercasse (ma non fatelo) sappiate che prima della fine della prossima settimana mi saro' trasferita in una casetta bianca e verde dalle parti di avonlea.
in una piccola casetta in cima a una collina dispersa nella campagna di chissa' dove.
potrei non mettere il telefono cosi' non mi telefonerebbe nessuno.
mi piacerebbe una casetta in un giardino pieno di fiori con un vecchio giardiniere, magari lo chiamerei thomas, che viene a sistemarlo una volta a settimana.
io me ne starei seduta su una comoda poltroncina in veranda vestita con un vestito a fiori di laura ashley, con un cappello di paglia in testa e con una coperta di cashmere color panna per i giorni piu' freddi.
prima di partire andrei da feltrinelli e mi comprerei millecinquecento romanzi da leggere nella mia poltroncina in veranda.
la sera ci sarebbe un caminetto nel mio salotto e allora mi trasferirei col mio libro sulla poltrona davanti al fuoco.
non avrei amici, solo un paio di anziane e garulle zitelle del paese che verrebbro ogni tanto a farmi visita portandomi delle ottime torte di mele e gli ultimi pettegolezzi.
dormirei molto in un grande letto con le lenzuola sembre fresche e profumate di pulito e con una grosso piumone di piuma d'oca.
la governante, la signora nelson, verrebbe ogni giorno a fare le faccende e a preparmi cose buone da mangiare.
alle cinque del pomeriggio la signora nelson mi porterebbe il te' con gli scones appena fatti, caldi di forno, accompagnati dalla mamellata di pesche fatta in casa e dalla panna montata preparata con il latte della mia mucca sonia.
avrei un cane che mi segue ovunque e un gattino rosso con gli occhi verdi.
non so perche' non ci ho pensato prima...
per chi mi cercasse (ma non fatelo) sappiate che prima della fine della prossima settimana mi saro' trasferita in una casetta bianca e verde dalle parti di avonlea.
domenica 4 novembre 2007
c'est la vie
quando siamo partiti io avevo in mente un lungo week end romantico: passeggiate mano nella mano nella nordica brumosa capitale belga dipinta dai colori autunnali, cene in ristorantini del centro e tanto amore.
luca invece era partito con l'idea di dare alla nostra vacanzina un taglio culturale: lunghe camminate per vedere tutti i palazzi interessanti e soste interminabili per fare le sue fotografie.
alla fine, siccome l'arte del compromesso e' il vero collante delle relazioni di coppia, abbiamo optato per una terza scelta: stare quattro giorni in albergo, nella nostra stanza arancione e dorata, a dormire e a vedere rai uno su cui imperversavano carlo conti e la clerici senza pieta'.
il fatto e' che luca si e' beccato l'influenza.
c'est la vie.
luca invece era partito con l'idea di dare alla nostra vacanzina un taglio culturale: lunghe camminate per vedere tutti i palazzi interessanti e soste interminabili per fare le sue fotografie.
alla fine, siccome l'arte del compromesso e' il vero collante delle relazioni di coppia, abbiamo optato per una terza scelta: stare quattro giorni in albergo, nella nostra stanza arancione e dorata, a dormire e a vedere rai uno su cui imperversavano carlo conti e la clerici senza pieta'.
il fatto e' che luca si e' beccato l'influenza.
c'est la vie.
mercoledì 31 ottobre 2007
parto
parto. vado a bruxelles.
ho deciso che sara' una bellissima vacanza. deve esserlo perche' sto sul fondo del barile, l'alternativa sarebbe cominciare a scavare.
mi sono comprata:
sei nuove paia di mutande
un reggiseno nuovo
una crema per i capelli
uno shampoo e un bagnoschiuma buoni e poi mi sono ricordata che non posso portarli in aereo.
un burro di cacao rosa
un cappello di lana rosa con guanti coordinati
due magliette da benetton
un paio di calze nere autoreggenti
un paio di collant neri coprenti
una crema idratante viso
uno struccante
un libro da leggere in aereo
mi sono tinta i capelli
ho fatto la manicure
mi sono fatta una lampada
ho comprato quaranta strisce depilatorie per farmi la ceretta stasera
oggi alle tre vado a farmi un'altra lampada.
sono pronta.
ho deciso che sara' una bellissima vacanza. deve esserlo perche' sto sul fondo del barile, l'alternativa sarebbe cominciare a scavare.
mi sono comprata:
sei nuove paia di mutande
un reggiseno nuovo
una crema per i capelli
uno shampoo e un bagnoschiuma buoni e poi mi sono ricordata che non posso portarli in aereo.
un burro di cacao rosa
un cappello di lana rosa con guanti coordinati
due magliette da benetton
un paio di calze nere autoreggenti
un paio di collant neri coprenti
una crema idratante viso
uno struccante
un libro da leggere in aereo
mi sono tinta i capelli
ho fatto la manicure
mi sono fatta una lampada
ho comprato quaranta strisce depilatorie per farmi la ceretta stasera
oggi alle tre vado a farmi un'altra lampada.
sono pronta.
quando arriva l'estate
per me l'arrivo dell'estate viene segnato ogni anno da tre avvenimenti topici.
la prima lattina di te' freddo. che non ho mai capito perche' la gente beve il te' freddo solo d'estate...d'inverno continuiamo tutti a bere coca cola, birra e alcune persone strane anche cose come l'aranciata amara o la sprite, pero' il te' freddo viene bandito, inesorabilmente. e non e' che non lo trovi piu' in commercio, perche' continuano a venderlo sia i bar che i supermercati, ma non lo senti piu' giusto... non sembra una cosa adeguata e quindi, a malincuore, ci rinunci fino alle'estate successiva. fin quando la prima pubblicita' di estathe, verso maggio, ti sdogana e ti senti di nuovo libero di comprarlo.
il secondo avvenimento topico e' l'ennesima rilettura dell'immortale "l'estate dei bisbigli" di brunella gasperini. un romanzo bellissimo, che e' finito, per strane ragioni, relegato nella libreria di gallipoli e quindi me lo rileggo tutti gli anni in spiaggia e tutti gli anni piango leggendolo perche' il momento del ricongiungimento finale in cui dario poggia la testa sulle gambe della madre e'veramente struggente, roba che in confronto remi' e tutte le sue peripezie sono una farsa.
il terzo momento e' quando finalmente (normalmente di pomeriggio, nei casi migliori la sera) rete quattro decide di passare "scandalo al sole".
questo film e', dal punto di vista oggettivo un mappettone inguardabile, una roba melensa che ti fa venire la carie ai denti. probabilmente a chiedere l'opinione di mereghetti in proposito si verrebbe mandati a fan culo... ma secondo me e' un film che ha le sue indubbie qualita'.
praticamente c'e' lei (una sandra dee dolce sexy verginella con le ciglia lunghe due metri)che va coi genitori in vacanza in una specie di isoletta dove c'e' solo un grande albergo. il padre di lei e' uno molto macho e piacente, la madre e' invece una stronza repressa, sessuofoba e inacidita che rende la vita della povera sandra un inferno.
i proprietari dell'albergo sono una famiglia composta da : lui (il nostro eroe) un giovanotto alto biondo e belloccio (o almeno secondo i canoni del tempo veniva considerato belloccio) e i suoi genitori. la madre e' una donna bella e fragile, mentre il padre un alcolizzato fallito e violento.
il gran colpo di scena e' che in realta' il padre di sandra dee e la madre del belloccio erano stati fidanzati da giovani, poi il matrimonio era stato impedito dalle famiglie, lui era andato a fare fortuna e lei si era sposata con un altro.
ritrovatisi dopo tanti anni si rimettono insieme.
poi, (il film va avanti anche finite le vacanze quando tutti tornano alle loro vite) anche i figli si mettono insieme e lei (nella migliore tradizione delle verginelle sexy e con le ciglia lunghe due metri) rimane incinta e i due disperati non sanno piu' a chi rivolgersi e alla fine, terrorizzati come due coniglietti, vanno da mamma e papa' (quelli fighi naturalmente) che ormai vivono insieme felici in una grande casa sulla spiaggia. happy ending che piu' happy non si puo' con abbracci, lacrime e perdoni reciproci.
cio' che salva davero tutto l'ambaradan sono due cose... la colonna sonora che e' bellissima (e che guarda caso e' stata per molto tempo la musichetta della pubblicita' dell'estathe)e la frase che dice la madre di lui alla fine del film. quando i due ragazzi tornano a casa, spaventati, colpevoli e in cerca di rifugio lei li guarda coi suoi occhi azzurri pieni di saggezza e dice una cosa che mi fa sempre venire un brividino sulle braccia: "viviamo tutti in una casa di vetro, non ci conviene scagliare pietre"... che secondo me una frase cosi' manco tennesse williams.
ecco questi sono per me i segni profetici che e' arrivata l'estate (di solito me ne accorgo anche perche' sono scoppiati quaranta gradi dalla sera alla mattina).
non vi parlo dei segni premonitori dell'arrivo dell'autunno perche' ce ne e' solo uno e non e' molto interessante: il desiderio impellente di rifugiarmi sotto il piumone e di dormire fino a maggio.
la prima lattina di te' freddo. che non ho mai capito perche' la gente beve il te' freddo solo d'estate...d'inverno continuiamo tutti a bere coca cola, birra e alcune persone strane anche cose come l'aranciata amara o la sprite, pero' il te' freddo viene bandito, inesorabilmente. e non e' che non lo trovi piu' in commercio, perche' continuano a venderlo sia i bar che i supermercati, ma non lo senti piu' giusto... non sembra una cosa adeguata e quindi, a malincuore, ci rinunci fino alle'estate successiva. fin quando la prima pubblicita' di estathe, verso maggio, ti sdogana e ti senti di nuovo libero di comprarlo.
il secondo avvenimento topico e' l'ennesima rilettura dell'immortale "l'estate dei bisbigli" di brunella gasperini. un romanzo bellissimo, che e' finito, per strane ragioni, relegato nella libreria di gallipoli e quindi me lo rileggo tutti gli anni in spiaggia e tutti gli anni piango leggendolo perche' il momento del ricongiungimento finale in cui dario poggia la testa sulle gambe della madre e'veramente struggente, roba che in confronto remi' e tutte le sue peripezie sono una farsa.
il terzo momento e' quando finalmente (normalmente di pomeriggio, nei casi migliori la sera) rete quattro decide di passare "scandalo al sole".
questo film e', dal punto di vista oggettivo un mappettone inguardabile, una roba melensa che ti fa venire la carie ai denti. probabilmente a chiedere l'opinione di mereghetti in proposito si verrebbe mandati a fan culo... ma secondo me e' un film che ha le sue indubbie qualita'.
praticamente c'e' lei (una sandra dee dolce sexy verginella con le ciglia lunghe due metri)che va coi genitori in vacanza in una specie di isoletta dove c'e' solo un grande albergo. il padre di lei e' uno molto macho e piacente, la madre e' invece una stronza repressa, sessuofoba e inacidita che rende la vita della povera sandra un inferno.
i proprietari dell'albergo sono una famiglia composta da : lui (il nostro eroe) un giovanotto alto biondo e belloccio (o almeno secondo i canoni del tempo veniva considerato belloccio) e i suoi genitori. la madre e' una donna bella e fragile, mentre il padre un alcolizzato fallito e violento.
il gran colpo di scena e' che in realta' il padre di sandra dee e la madre del belloccio erano stati fidanzati da giovani, poi il matrimonio era stato impedito dalle famiglie, lui era andato a fare fortuna e lei si era sposata con un altro.
ritrovatisi dopo tanti anni si rimettono insieme.
poi, (il film va avanti anche finite le vacanze quando tutti tornano alle loro vite) anche i figli si mettono insieme e lei (nella migliore tradizione delle verginelle sexy e con le ciglia lunghe due metri) rimane incinta e i due disperati non sanno piu' a chi rivolgersi e alla fine, terrorizzati come due coniglietti, vanno da mamma e papa' (quelli fighi naturalmente) che ormai vivono insieme felici in una grande casa sulla spiaggia. happy ending che piu' happy non si puo' con abbracci, lacrime e perdoni reciproci.
cio' che salva davero tutto l'ambaradan sono due cose... la colonna sonora che e' bellissima (e che guarda caso e' stata per molto tempo la musichetta della pubblicita' dell'estathe)e la frase che dice la madre di lui alla fine del film. quando i due ragazzi tornano a casa, spaventati, colpevoli e in cerca di rifugio lei li guarda coi suoi occhi azzurri pieni di saggezza e dice una cosa che mi fa sempre venire un brividino sulle braccia: "viviamo tutti in una casa di vetro, non ci conviene scagliare pietre"... che secondo me una frase cosi' manco tennesse williams.
ecco questi sono per me i segni profetici che e' arrivata l'estate (di solito me ne accorgo anche perche' sono scoppiati quaranta gradi dalla sera alla mattina).
non vi parlo dei segni premonitori dell'arrivo dell'autunno perche' ce ne e' solo uno e non e' molto interessante: il desiderio impellente di rifugiarmi sotto il piumone e di dormire fino a maggio.
sabato 27 ottobre 2007
cenerentola the day after
... cenerentola e il principe si sposarono e vissero per sempre felici e contenti.
la mattina dopo la cerimonia cenerentola si sveglio' con un cerchio alla testa bestiale e in bocca un sapore come di topo morto. aveva esagerato col rum e pera... pero', ripenso' con un ghigno, si erano proprio divertiti! era stata una festa stupenda e genoveffa e anastasia erano morte di invidia, per non parlare della vecchia che aveva pure finto un attacco di cuore pur di attirare l'attenzione su di se... brutta megera mitomane! ma tanto non se l'era filata nessuno e alla fine aveva dovuto prendere un cocchio taxi per andarsene al pronto soccorso da sola.
persino quella snob di bianacaneve c'era rimasta a vedere come avevano decorato il parco del castello con tutte quelle luci e quelle torce colorate. proprio romantico.
cenerentola si volto' verso sinistra e vide che i letto era vuoto. il principe si doveva essere alzato presto.aveva lasciato un bigliettino con dentro un fiore. ("che figo!"- penso' cenerentola - "Proprio come in top gun!")Sul biglietto c'era scritto "ti amo piccolina! buona giornata, il tuo principe. P.S ti ricordi di comprarmi le lenti a contatto blu oceano e di mandare in tintoria il mio mantello di seta che ieri c'e' finita sopra una macchia di vino'? grazie."
cenerentola si alzo' anche se non aveva un'idea molto chiara di cosa fare. scosto' le tendine e vide che pioveva... che palle! il cielo era grigio e faceva pure freddino. stava arrivando l'autunno.
decise che un bel bagno caldo era quello che ci voleva, avrebbe potuto usare il bagnoschiuma "eterna giovinezza" che le aveva regalato la fata madrina per le nozze... si', era una buona idea.
purtroppo l'acqua calda non usciva, il rubinetto della vasca fece dei brutti rumoracci, sputo' un paio di gocce ghiacciate e poi si spense del tutto.
cenerentola chiamo' la governante e le spiego' il problema. la governante annui' con aria afflitta e le disse:
"Lo so, signola, lo so... io chiamato idlaulico, ma idlaulico dice che tutto impianto e' da buttare e poi si e' preso duecento euro e non ha aggiustato niente.mi dispiace."
cenerentola sospiro' e capi' che con quella governante avrebbe avuto dei problemi. non sembrava molto sveglia. si chiese se aveva il permesso di soggiorno.
alla fine si fece una breve doccia fredda e si vesti'. non avendo nulla da fare si mise a gironzolare per il castello e la cosa la mise di pessimo umore.
era vecchio e cadeva a pezzi, l'impianto idraulico era all'ultimo stadio e il riscaldamento era praticamente inesistente... si chiese quanto sarebbe costata una ristrutturazione globale e decise che avrebbe dovuto parlarne col principe quella sera stessa.
presa questa decisione si senti' meglio e ando' in giardino per raccogliere un bel mazzo di rose per la sala da pranzo.
mentre rientrava a palazzo la raggiunse un messo con una pergamena per lei da parte del principe. il messaggio diceva: "mi hai fatto impazzire stanotte, mi manchi, non vedo l'ora di vederti. tuo prinz
P.S. qui in ufficio le beghe sono infinite, ho quindici ambasciatori in visita dai regni confinanti, torno dopo cena."
cenerentola sospiro'... sperava davvero di passare una bella seratina col suo amore... che delusione!
comunque erano le due e aveva i crampi allo stomaco per la fame. in cucina trovo' tutti i resti della festa della sera prima. era cosi' depressa che si sparo' mezzo chilo di roastbeef freddo e tre fette di torta nuziale.
poi si slacccio' due bottoni della gonna e si sdraio' sul divano a pensare. le veniva da vomitare... aveva mangiato troppo e non riusciva a trovare da nessuna parte una sigaretta. frugo' in tutti i cassetti e cassettoni del salotto e alla fine mando' un paggio a comprarle.
mentre aspettava che tornasse si mise a sfogliare una rivista che aveva trovato sul tavolino di marmo. si chiamava "Il regno incantato news" e c'era un inserto speciale intitolato: "lavorare nel regno incantato".
questo attrasse il suo interesse. ecco cosa doveva fare! doveva trovarsi un lavoro! cosi' non avrebbe passato la giornata a deprimersi in quel gigantesco castello vuoto mentre il principe era via.
lesse avidamente tutti gli annunci e le casco' il cuore per terra.
mamma mia! era troppo vecchia e il suo curricculum non era certo invidiabile... aveva passato la vita a lucidare i pavimenti a casa di quella stronza della sua matrigna... chi l'avrebbe mai assunta? e per fare cosa?
si senti' molto demoralizzata. intanto per fortuna il paggio era tornato e cosi' si accese una sigaretta scacciapensieri.
mentre fumava si ricordo' dei bei tempi in cui si nascondeva in soffitta a fumare, quando aveva la tresca con nando, il garzone del panettiere... che ore spensierate che avevano passato la' sulla torre a pomiciare e a farsi le canne...mentre la matrigna la cercava per il palazzo strepitando e facendosi venire le vene del collo grosse come dei tronchi.
dopo avere fumato un paio di sigarette cenerentola decise di smetterla, non doveva riprendere il vizio... se non le sarebbero venuti i denti gialli.
sopraffatta dalla noia si addormento' sul divanetto.
si sveglio' alle sei. era buio e faceva freddo. poi si era addormentata col braccio in una strana posizione e ora le si era addormentato.
chiamo' la governante con voce lamentosa e le disse di accendere il fuoco in salotto. quella fece una risatina da imbecille, ma per fortuna torno' dopo poco con un mucchio di legna e il paggio come aiuto.
il fuoco rese la stanza molto piu' calda e accogliente. si rinfresco' il viso e si accese la tele. su rete corte c'era un bel film con doris day e questo almeno la tenne occupata fino alle otto.
finito il film senti' che le saliva un'agitazione terribile. era talmente annoiata che le venne addirittura in mente di telefonare a anastasia o a genoveffa... ma poi si rese conto che era una scemenza. quelle due stronze la odiavano e cosa avrebbero avuto da dirsi?
fini' che si mangio' un'ultima fetta di torta con un bicchiere di latte e si rimise a guardare la tele.
alla fine alle dieci finalmente torno' il principe. era easusto, ma felice di rivederla. si abbracciarono stretti e lui le dette una strizzatina alle tette. poi si stravacco' sul divano a guardare un programma su tele incanto, un programma noiosissimo pieno di cortigiani che parlavano di come le cose andavano male nel regno incantato e di come non ci fosse lavoro e di quanto la gente non riusciva ad arrivare a fine mese.
cenerentola gli preparo' un panino col roastbeef e lui se lo divoro' in due bocconi, poi la bacio' con dolcezza e le disse che era la migliore mogliettina del mondo.
cenerentola senti' che il cuore le esplodeva di felicita'... si strinse forte a lui e dopo qualche minuto senti' il suo respiro farsi sempre piu' pesante: si era addormentato come un sasso.
il programma alla tele andava avanti sempre piu' noioso... inoltre tutto quel parlare di disoccupazione rendeva cenerentola ancora piu' depressa.
si alzo' e ando' sul balcone... l'aria profumava di rose, c'erano le stelle in cielo e tra i cespugli brillavano le lucciole. era stupendo. d'altra parte era il castello del regno incantato mica per niente.
cenerentola sospiro'... certo era meglio guardare in faccia la realta': non aveva un lavoro, non aveva amici e non aveva niente da fare... il futuro, nonostante il grande amore, le sembrava grigio... doveva inventarsi qualcosa e in fretta.
poi sorrise: in fondo era riuscita ad accalappiare il principe azzurro, l'uomo piu' ambito del regno... ce l'avrebbe fatta anche a trovarsi un lavoro e degli amici! ce l'avrebbe fatta a costruirsi una vita.
torno' in salotto, sveglio' dolcemente il suo amore e se ne andarono a dormire... cenerentola si accoccolo' contro il principe per scaldarsi, lui grugni' qualcosa e la strinse a se'.
la stanza era buia e tutto era silenzio a parte il frinire dei grilli.
cenerentola si senti' a un tratto ottimista: sarebbe andato tutto bene... in un modo o nell'altro sarebbero stati per sempre felici e contenti.
la mattina dopo la cerimonia cenerentola si sveglio' con un cerchio alla testa bestiale e in bocca un sapore come di topo morto. aveva esagerato col rum e pera... pero', ripenso' con un ghigno, si erano proprio divertiti! era stata una festa stupenda e genoveffa e anastasia erano morte di invidia, per non parlare della vecchia che aveva pure finto un attacco di cuore pur di attirare l'attenzione su di se... brutta megera mitomane! ma tanto non se l'era filata nessuno e alla fine aveva dovuto prendere un cocchio taxi per andarsene al pronto soccorso da sola.
persino quella snob di bianacaneve c'era rimasta a vedere come avevano decorato il parco del castello con tutte quelle luci e quelle torce colorate. proprio romantico.
cenerentola si volto' verso sinistra e vide che i letto era vuoto. il principe si doveva essere alzato presto.aveva lasciato un bigliettino con dentro un fiore. ("che figo!"- penso' cenerentola - "Proprio come in top gun!")Sul biglietto c'era scritto "ti amo piccolina! buona giornata, il tuo principe. P.S ti ricordi di comprarmi le lenti a contatto blu oceano e di mandare in tintoria il mio mantello di seta che ieri c'e' finita sopra una macchia di vino'? grazie."
cenerentola si alzo' anche se non aveva un'idea molto chiara di cosa fare. scosto' le tendine e vide che pioveva... che palle! il cielo era grigio e faceva pure freddino. stava arrivando l'autunno.
decise che un bel bagno caldo era quello che ci voleva, avrebbe potuto usare il bagnoschiuma "eterna giovinezza" che le aveva regalato la fata madrina per le nozze... si', era una buona idea.
purtroppo l'acqua calda non usciva, il rubinetto della vasca fece dei brutti rumoracci, sputo' un paio di gocce ghiacciate e poi si spense del tutto.
cenerentola chiamo' la governante e le spiego' il problema. la governante annui' con aria afflitta e le disse:
"Lo so, signola, lo so... io chiamato idlaulico, ma idlaulico dice che tutto impianto e' da buttare e poi si e' preso duecento euro e non ha aggiustato niente.mi dispiace."
cenerentola sospiro' e capi' che con quella governante avrebbe avuto dei problemi. non sembrava molto sveglia. si chiese se aveva il permesso di soggiorno.
alla fine si fece una breve doccia fredda e si vesti'. non avendo nulla da fare si mise a gironzolare per il castello e la cosa la mise di pessimo umore.
era vecchio e cadeva a pezzi, l'impianto idraulico era all'ultimo stadio e il riscaldamento era praticamente inesistente... si chiese quanto sarebbe costata una ristrutturazione globale e decise che avrebbe dovuto parlarne col principe quella sera stessa.
presa questa decisione si senti' meglio e ando' in giardino per raccogliere un bel mazzo di rose per la sala da pranzo.
mentre rientrava a palazzo la raggiunse un messo con una pergamena per lei da parte del principe. il messaggio diceva: "mi hai fatto impazzire stanotte, mi manchi, non vedo l'ora di vederti. tuo prinz
P.S. qui in ufficio le beghe sono infinite, ho quindici ambasciatori in visita dai regni confinanti, torno dopo cena."
cenerentola sospiro'... sperava davvero di passare una bella seratina col suo amore... che delusione!
comunque erano le due e aveva i crampi allo stomaco per la fame. in cucina trovo' tutti i resti della festa della sera prima. era cosi' depressa che si sparo' mezzo chilo di roastbeef freddo e tre fette di torta nuziale.
poi si slacccio' due bottoni della gonna e si sdraio' sul divano a pensare. le veniva da vomitare... aveva mangiato troppo e non riusciva a trovare da nessuna parte una sigaretta. frugo' in tutti i cassetti e cassettoni del salotto e alla fine mando' un paggio a comprarle.
mentre aspettava che tornasse si mise a sfogliare una rivista che aveva trovato sul tavolino di marmo. si chiamava "Il regno incantato news" e c'era un inserto speciale intitolato: "lavorare nel regno incantato".
questo attrasse il suo interesse. ecco cosa doveva fare! doveva trovarsi un lavoro! cosi' non avrebbe passato la giornata a deprimersi in quel gigantesco castello vuoto mentre il principe era via.
lesse avidamente tutti gli annunci e le casco' il cuore per terra.
mamma mia! era troppo vecchia e il suo curricculum non era certo invidiabile... aveva passato la vita a lucidare i pavimenti a casa di quella stronza della sua matrigna... chi l'avrebbe mai assunta? e per fare cosa?
si senti' molto demoralizzata. intanto per fortuna il paggio era tornato e cosi' si accese una sigaretta scacciapensieri.
mentre fumava si ricordo' dei bei tempi in cui si nascondeva in soffitta a fumare, quando aveva la tresca con nando, il garzone del panettiere... che ore spensierate che avevano passato la' sulla torre a pomiciare e a farsi le canne...mentre la matrigna la cercava per il palazzo strepitando e facendosi venire le vene del collo grosse come dei tronchi.
dopo avere fumato un paio di sigarette cenerentola decise di smetterla, non doveva riprendere il vizio... se non le sarebbero venuti i denti gialli.
sopraffatta dalla noia si addormento' sul divanetto.
si sveglio' alle sei. era buio e faceva freddo. poi si era addormentata col braccio in una strana posizione e ora le si era addormentato.
chiamo' la governante con voce lamentosa e le disse di accendere il fuoco in salotto. quella fece una risatina da imbecille, ma per fortuna torno' dopo poco con un mucchio di legna e il paggio come aiuto.
il fuoco rese la stanza molto piu' calda e accogliente. si rinfresco' il viso e si accese la tele. su rete corte c'era un bel film con doris day e questo almeno la tenne occupata fino alle otto.
finito il film senti' che le saliva un'agitazione terribile. era talmente annoiata che le venne addirittura in mente di telefonare a anastasia o a genoveffa... ma poi si rese conto che era una scemenza. quelle due stronze la odiavano e cosa avrebbero avuto da dirsi?
fini' che si mangio' un'ultima fetta di torta con un bicchiere di latte e si rimise a guardare la tele.
alla fine alle dieci finalmente torno' il principe. era easusto, ma felice di rivederla. si abbracciarono stretti e lui le dette una strizzatina alle tette. poi si stravacco' sul divano a guardare un programma su tele incanto, un programma noiosissimo pieno di cortigiani che parlavano di come le cose andavano male nel regno incantato e di come non ci fosse lavoro e di quanto la gente non riusciva ad arrivare a fine mese.
cenerentola gli preparo' un panino col roastbeef e lui se lo divoro' in due bocconi, poi la bacio' con dolcezza e le disse che era la migliore mogliettina del mondo.
cenerentola senti' che il cuore le esplodeva di felicita'... si strinse forte a lui e dopo qualche minuto senti' il suo respiro farsi sempre piu' pesante: si era addormentato come un sasso.
il programma alla tele andava avanti sempre piu' noioso... inoltre tutto quel parlare di disoccupazione rendeva cenerentola ancora piu' depressa.
si alzo' e ando' sul balcone... l'aria profumava di rose, c'erano le stelle in cielo e tra i cespugli brillavano le lucciole. era stupendo. d'altra parte era il castello del regno incantato mica per niente.
cenerentola sospiro'... certo era meglio guardare in faccia la realta': non aveva un lavoro, non aveva amici e non aveva niente da fare... il futuro, nonostante il grande amore, le sembrava grigio... doveva inventarsi qualcosa e in fretta.
poi sorrise: in fondo era riuscita ad accalappiare il principe azzurro, l'uomo piu' ambito del regno... ce l'avrebbe fatta anche a trovarsi un lavoro e degli amici! ce l'avrebbe fatta a costruirsi una vita.
torno' in salotto, sveglio' dolcemente il suo amore e se ne andarono a dormire... cenerentola si accoccolo' contro il principe per scaldarsi, lui grugni' qualcosa e la strinse a se'.
la stanza era buia e tutto era silenzio a parte il frinire dei grilli.
cenerentola si senti' a un tratto ottimista: sarebbe andato tutto bene... in un modo o nell'altro sarebbero stati per sempre felici e contenti.
venerdì 26 ottobre 2007
recensione
ho letto un libro: "venti di tempesta" di charlotte link.
praticamente si tratta di "via col vento" ambientato in germania ai tempi della prima guerra mondiale.
purtroppo anche in questo caso i rossella e rhett crucchi non finiscono insieme. pazienza... vuol dire che proprio non era destino.
il punto non e' tanto questo, quanto il fatto che l'ho preso in prestito a claudia (la mamma di luca) senza chiederle il permesso e poi, incidentalmente, ci e' finita sopra della cera mentre mi facevo la ceretta.
dovro' comprarne una copia nuova. va bene, non c'e' problema. lo metto in lista: sara' il mio problema numero 435. ci vorra' un po', ma e' in agenda e prima o poi lo affrontero'.
praticamente si tratta di "via col vento" ambientato in germania ai tempi della prima guerra mondiale.
purtroppo anche in questo caso i rossella e rhett crucchi non finiscono insieme. pazienza... vuol dire che proprio non era destino.
il punto non e' tanto questo, quanto il fatto che l'ho preso in prestito a claudia (la mamma di luca) senza chiederle il permesso e poi, incidentalmente, ci e' finita sopra della cera mentre mi facevo la ceretta.
dovro' comprarne una copia nuova. va bene, non c'e' problema. lo metto in lista: sara' il mio problema numero 435. ci vorra' un po', ma e' in agenda e prima o poi lo affrontero'.
mercoledì 24 ottobre 2007
omaggio a frank
cosi' cantava frank sinatra: i did it may way, ho fatto a modo mio.
tutte le volte che sento questa canzone mi viene un brividino perche' in cinque parole dice tutto.
a me sembra che viviamo immersi in una trappola assurda di regole imposte da qualcun'altro.
ci sono le regole della legge, tipo che non possiamo rubare o evadere le tasse, le regole non scritte della societa', tipo che se a 35 anni vaghiamo ancora per l'androne della sapienza in attesa di fare un esame siamo dei falliti o che se a 40 siamo senza un compagno siamo piu' che falliti o che se a qualunque eta', superati i sedici anni, non facciamo sesso siamo dei fallitissimi.
naturalmente un paragrafo a parte meritano le sante regole della salute, tipo fare attivita' sportiva, mangiare frutta e verdura e usare il filointerdentale.
ci sono le regole del buon gusto che ci sconsigliano di mettere un maglione a righe viola e verdi con una gonna a fiori gialli, o quelle del buon senso comune che ci impongono di non prendere la macchina sperando di trovare parcheggio il venerdi' sera alle undici davanti a piazza trilussa anche se fa freddo anche se il parabrezza del motorino e' rotto. ci sono le regole del galateo che ci vietano di ruttare in pubblico o di tirare su col naso.
anche la tavola ha le sue regole, provate a servire la torta con la cioccolata prima delle lasagne e vedete come si ghiaccia la conversazione.
un giorno ho scoperto che, secondo il galateo, quando mi presentano qualcuno e' maleducazione dire "piacere"... io, che ho capito subito che questo non voleva dire che potevo finalmente dire quello che avevo sempre pensato quando mi presentavano qualcuno e cioe' sticazzi, mi sono trovata in imbarazzo per un po', abbozzando stupidi sorrisetti, fin quando ho deciso di fregarmene e di ricominciare a dire il solito buon vecchio ipocrita "piacere".
pare sia cafone dire cin cin quando fai un brindisi e ho scoperto di recente che definire indegno il presidente della repubblica e' un reato... non che abbia niente in contrario, solo che non lo sapevo.
non voglio assolutamente fare l'inutile sovversiva, pero' ogni tanto, quando passo per piazza barberini e vedo quel tizio coi pattini e la girandola in testa che sfreccia su e giu'col suo zainetto sulle spalle... mi domando se magari non e' semplicemente uno che ha capito qualcosa di piu' della vita.
io non ci so andare coi pattini, pero' quando sento frank che canta mi commuovo e penso che anche io voglio vivere sempre facendo le cose a modo mio.
tutte le volte che sento questa canzone mi viene un brividino perche' in cinque parole dice tutto.
a me sembra che viviamo immersi in una trappola assurda di regole imposte da qualcun'altro.
ci sono le regole della legge, tipo che non possiamo rubare o evadere le tasse, le regole non scritte della societa', tipo che se a 35 anni vaghiamo ancora per l'androne della sapienza in attesa di fare un esame siamo dei falliti o che se a 40 siamo senza un compagno siamo piu' che falliti o che se a qualunque eta', superati i sedici anni, non facciamo sesso siamo dei fallitissimi.
naturalmente un paragrafo a parte meritano le sante regole della salute, tipo fare attivita' sportiva, mangiare frutta e verdura e usare il filointerdentale.
ci sono le regole del buon gusto che ci sconsigliano di mettere un maglione a righe viola e verdi con una gonna a fiori gialli, o quelle del buon senso comune che ci impongono di non prendere la macchina sperando di trovare parcheggio il venerdi' sera alle undici davanti a piazza trilussa anche se fa freddo anche se il parabrezza del motorino e' rotto. ci sono le regole del galateo che ci vietano di ruttare in pubblico o di tirare su col naso.
anche la tavola ha le sue regole, provate a servire la torta con la cioccolata prima delle lasagne e vedete come si ghiaccia la conversazione.
un giorno ho scoperto che, secondo il galateo, quando mi presentano qualcuno e' maleducazione dire "piacere"... io, che ho capito subito che questo non voleva dire che potevo finalmente dire quello che avevo sempre pensato quando mi presentavano qualcuno e cioe' sticazzi, mi sono trovata in imbarazzo per un po', abbozzando stupidi sorrisetti, fin quando ho deciso di fregarmene e di ricominciare a dire il solito buon vecchio ipocrita "piacere".
pare sia cafone dire cin cin quando fai un brindisi e ho scoperto di recente che definire indegno il presidente della repubblica e' un reato... non che abbia niente in contrario, solo che non lo sapevo.
non voglio assolutamente fare l'inutile sovversiva, pero' ogni tanto, quando passo per piazza barberini e vedo quel tizio coi pattini e la girandola in testa che sfreccia su e giu'col suo zainetto sulle spalle... mi domando se magari non e' semplicemente uno che ha capito qualcosa di piu' della vita.
io non ci so andare coi pattini, pero' quando sento frank che canta mi commuovo e penso che anche io voglio vivere sempre facendo le cose a modo mio.
martedì 23 ottobre 2007
il saluto di un amico
Wadowice, città natale di giovanni paolo II, e'il 2 aprile 2007 e un operaio di nome Gregorz Lukasi scatta alcune fotografie al falo' della veglia di preghiera organizzata per ricordare karol woitjla.
queste foto hanno fatto il giro del mondo. le fiamme si innalzano formando la sagoma conosciuta e cara del corpo del papa nel suo consueto gesto di saluto e di benedizione.
mio padre ha ritrovato una vecchia poesia scritta da woitjla quando era solo un ragazzo di diciannove anni che amava come noi i falo' e il mistero che vi si respira accanto.
e l'ha tradotta:
"Salutami i falò
e le statue di legno del vecchio Wawro
che digiunano in strada
santi ascetici ed emaciati
La fiamma del falò si piegherà
scoppietterà sulle genziane
ondeggerà su due gambe... saluta anche i pastori... e i pastorelli
A questo falò si unirà il cuore
con catene nascoste brucianti
La poesia è conforto, figlia del falò
Saluta da parte mia anche Madohora
con i pini arruffati .
E' bello oggi da noi... in montagna" (tr. RB)
queste foto hanno fatto il giro del mondo. le fiamme si innalzano formando la sagoma conosciuta e cara del corpo del papa nel suo consueto gesto di saluto e di benedizione.
mio padre ha ritrovato una vecchia poesia scritta da woitjla quando era solo un ragazzo di diciannove anni che amava come noi i falo' e il mistero che vi si respira accanto.
e l'ha tradotta:
"Salutami i falò
e le statue di legno del vecchio Wawro
che digiunano in strada
santi ascetici ed emaciati
La fiamma del falò si piegherà
scoppietterà sulle genziane
ondeggerà su due gambe... saluta anche i pastori... e i pastorelli
A questo falò si unirà il cuore
con catene nascoste brucianti
La poesia è conforto, figlia del falò
Saluta da parte mia anche Madohora
con i pini arruffati .
E' bello oggi da noi... in montagna" (tr. RB)
la dottoressa d'eusanio
io non sono una di quelle persone snob che parla male a prescindere della televisione italiana. a me la televisione ha dato molto e non sputo nel piatto in cui mangio.
tanto per iniziare la televisione mi ha dato negli anni ottanta tutti quei telefilm che definirei di formazione come happy days,casa keaton,i robinson e la casa nella prateria... tutto si puo' dire agli americani, ma non che non abbiano un'idea molto chiara del bene e del male. dai telefilm americani ho imparato che non devo fare sempre quello che fanno i miei amici, ma che devo imparare a giudicare da sola cosa e' giusto e cosa e' sbagliato, ho imparato che non si mente ai genitori, che non ci si droga e che bisogna essere leali con gli altri e aiutare i piu' deboli.
praticamente coi mie genitori parlavo del tempo.
poi e' arrivato il periodo delle fiction italiane. hanno riempito serate vuote, quelle in cui non avevo niente da fare o non mi andava di uscire, e mi hanno divertito senza stancarmi.
la saga del maresciallo rocca, quella dell'avvocato porta, commesse e il bello delle donne, tanto per citarne alcune.
due parole per i programmi divertenti, da quelli storici come indietro tutta a quelli dei guzzanti (prima che sabina si inacidisse tanto e prima che la dandini diventasse la presa per il culo di se stessa).
e' vero, certo stiamo attraversando una brutta fase coi reality, ma qualcosa a livello di voyerismo morboso hanno dato pure loro e comunque prima o poi finiranno.
come non dire invece come mi ha elevato culturalmente ferrara con otto e mezzo e come mi ha rilassato vespa con il suo porta a porta?
e la sette? con le sue meravigliose interviste barbariche, la bignardi cosi' deliziosamente snob... e quel programma superlativo sulla tata che va a rimettere a posto famiglie in cui i genitori sono esauriti e i bambini matti come cavalli ipernutriti e pieni fino all'orlo di coca cola? io non me ne perdo una puntata.
ripeto, la televisione mi ha dato tantissimo. io alla gente che dichiara con orgoglio "ah, io non la guardo mai!" o peggio:"Io nenache ce l'ho la televisione"...vorrei solo rispondere: "non sai che ti perdi".
detto questo, espresso il mio amore e la mia gratitudine per la fedele amica di tempi belli e brutti, c'e' una cosa che devo dire e la voglio dire a voce alta:
LA D'EUSANIO CHE GIOCA FARE LA PSICANALISTA SU RAI DUE E' TROPPO. FERMATELA.
e' una cosa inaccettabile... sembra che abbia fatto un corso in dodici comode dispense a casa su come diventare la perfetta analista. si atteggia, fa le pause di comprensione, le domande che girano un po' il coltello nella piaga ma non troppo, e' amichevole, ma col giusto distacco. affronta i racconti di aborti, violenze domestiche, disturbi alimentari, divorzi e abbandoni di varia natura, senza scomporsi, col trucco sempre intatto e con le scarpe giuste...
e poi il titolo del programma e' racapricciante: "ricomincio da qui". ma perche' nel momento in cui uno decide di dare finalmente una svolta alla sua vita tragica, dovrebbe farlo scomodamente seduto su di un divanetto, sotto le luci dei riflettori e con il supporto psicologico della d'eusanio?
tanto per iniziare la televisione mi ha dato negli anni ottanta tutti quei telefilm che definirei di formazione come happy days,casa keaton,i robinson e la casa nella prateria... tutto si puo' dire agli americani, ma non che non abbiano un'idea molto chiara del bene e del male. dai telefilm americani ho imparato che non devo fare sempre quello che fanno i miei amici, ma che devo imparare a giudicare da sola cosa e' giusto e cosa e' sbagliato, ho imparato che non si mente ai genitori, che non ci si droga e che bisogna essere leali con gli altri e aiutare i piu' deboli.
praticamente coi mie genitori parlavo del tempo.
poi e' arrivato il periodo delle fiction italiane. hanno riempito serate vuote, quelle in cui non avevo niente da fare o non mi andava di uscire, e mi hanno divertito senza stancarmi.
la saga del maresciallo rocca, quella dell'avvocato porta, commesse e il bello delle donne, tanto per citarne alcune.
due parole per i programmi divertenti, da quelli storici come indietro tutta a quelli dei guzzanti (prima che sabina si inacidisse tanto e prima che la dandini diventasse la presa per il culo di se stessa).
e' vero, certo stiamo attraversando una brutta fase coi reality, ma qualcosa a livello di voyerismo morboso hanno dato pure loro e comunque prima o poi finiranno.
come non dire invece come mi ha elevato culturalmente ferrara con otto e mezzo e come mi ha rilassato vespa con il suo porta a porta?
e la sette? con le sue meravigliose interviste barbariche, la bignardi cosi' deliziosamente snob... e quel programma superlativo sulla tata che va a rimettere a posto famiglie in cui i genitori sono esauriti e i bambini matti come cavalli ipernutriti e pieni fino all'orlo di coca cola? io non me ne perdo una puntata.
ripeto, la televisione mi ha dato tantissimo. io alla gente che dichiara con orgoglio "ah, io non la guardo mai!" o peggio:"Io nenache ce l'ho la televisione"...vorrei solo rispondere: "non sai che ti perdi".
detto questo, espresso il mio amore e la mia gratitudine per la fedele amica di tempi belli e brutti, c'e' una cosa che devo dire e la voglio dire a voce alta:
LA D'EUSANIO CHE GIOCA FARE LA PSICANALISTA SU RAI DUE E' TROPPO. FERMATELA.
e' una cosa inaccettabile... sembra che abbia fatto un corso in dodici comode dispense a casa su come diventare la perfetta analista. si atteggia, fa le pause di comprensione, le domande che girano un po' il coltello nella piaga ma non troppo, e' amichevole, ma col giusto distacco. affronta i racconti di aborti, violenze domestiche, disturbi alimentari, divorzi e abbandoni di varia natura, senza scomporsi, col trucco sempre intatto e con le scarpe giuste...
e poi il titolo del programma e' racapricciante: "ricomincio da qui". ma perche' nel momento in cui uno decide di dare finalmente una svolta alla sua vita tragica, dovrebbe farlo scomodamente seduto su di un divanetto, sotto le luci dei riflettori e con il supporto psicologico della d'eusanio?
sabato 20 ottobre 2007
essere kate
a dirla tutta io vorrei tanto essere come kate di lost.
lo so, e' patetico, ma io vorrei essere come lei. vorei pesare tre chili, essere agile, sportiva, coraggiosa e determinata. vorrei avere le lentiggini, gli occhi verdi e obliqui che risaltano in un visetto appuntito striato di fango e vorrei saper maneggiare pistola e macete come fossero coltello e forchetta. vorrei non avere paura di nulla e passeggiare per ore nella jungla dividendomi tra l'adorazione sbavante di jack e l'amore scontroso di sawyer...
vorrei essere capace come lei di non dipendere da nessuno, andare dritta per le mia strada rispondendo alle provocazioni con battute taglienti e sferzanti che mi fanno apparire ancora piu' sexy...
ma io non sono come kate e non lo saro' mai. io sono agile come un cassettone dell'ottocento e ho paura di tutto, non sono sferzante, non peso tre chili e soprattutto non ho le lentiggini e gli occhi verdi e obliqui... al massimo potrei striarmi il viso di fango ma, cosi', decontestualizzato, sarebbe un po' insensato.
io posso assomigliare a jo march, a lizzie bennet, a anna dai capelli rossi... nei miei giorni migliori a piperita patty... ma non saro' mai come lei... non sapro' mai cosa si prova a essere kate...
quello che mi domando e': kate potrebbe mai desiderare di essere me?
lo so, e' patetico, ma io vorrei essere come lei. vorei pesare tre chili, essere agile, sportiva, coraggiosa e determinata. vorrei avere le lentiggini, gli occhi verdi e obliqui che risaltano in un visetto appuntito striato di fango e vorrei saper maneggiare pistola e macete come fossero coltello e forchetta. vorrei non avere paura di nulla e passeggiare per ore nella jungla dividendomi tra l'adorazione sbavante di jack e l'amore scontroso di sawyer...
vorrei essere capace come lei di non dipendere da nessuno, andare dritta per le mia strada rispondendo alle provocazioni con battute taglienti e sferzanti che mi fanno apparire ancora piu' sexy...
ma io non sono come kate e non lo saro' mai. io sono agile come un cassettone dell'ottocento e ho paura di tutto, non sono sferzante, non peso tre chili e soprattutto non ho le lentiggini e gli occhi verdi e obliqui... al massimo potrei striarmi il viso di fango ma, cosi', decontestualizzato, sarebbe un po' insensato.
io posso assomigliare a jo march, a lizzie bennet, a anna dai capelli rossi... nei miei giorni migliori a piperita patty... ma non saro' mai come lei... non sapro' mai cosa si prova a essere kate...
quello che mi domando e': kate potrebbe mai desiderare di essere me?
mercoledì 17 ottobre 2007
la presidentessa divorzia
io non so se sia un buon politico, ma sarkozy e' un vero macho.
un gran figo, maschilista, strafottente, potente e narcisista.
cecile, sei sicura di quello che fai?
guarda che la' fuori e' un inferno di uomini insicuri, pavidi, che si sentono minacciati dalle donne intelligenti e che non sanno ne' chi sono ne' che cosa vogliono...
io ci penserei due volte prima di mollare baracca e burattini.
un gran figo, maschilista, strafottente, potente e narcisista.
cecile, sei sicura di quello che fai?
guarda che la' fuori e' un inferno di uomini insicuri, pavidi, che si sentono minacciati dalle donne intelligenti e che non sanno ne' chi sono ne' che cosa vogliono...
io ci penserei due volte prima di mollare baracca e burattini.
molto semplice
di solito funziona cosi', e' molto semplice.
mi invento un problema, una cosa fantasiosa, improbabile, ma potenzialmente catastrofica. poi mi ci ossessiono sopra per un tempo variabile (da un paio di giorni a un paio di anni). dopo che mi sono flagellata easurientemente con la stronzata di turno, qualcosa scatta in me (istinto di autoconservazione o pura noia)che mi porta a archiviare la preoccupazione correntemente in vigore. segue un periodo di tempo variabile (da un paio di ore a un paio di giorni)in cui mi rilasso e rifletto su quanto sono stata sciocca e autolesionista a sprecare tempo e energie soffrendo e consumandomi per qualcosa che non esiste... a questo punto mi invento il problema successivo (esponenzialmente piu' fantasioso, improbabile e potenzialmente catastrofico del precedente) e tutto continua senza variazioni significative.
mi domando perche'
mi faccio lunghi discorsi per tranquillizzarmi
mi prendo in giro
mi confido con qualcuno
mi confronto con gli altri
mi distraggo facendo shopping
mi prendo un tavor
ma non cambio, non cambio, non cambio mai.
mi invento un problema, una cosa fantasiosa, improbabile, ma potenzialmente catastrofica. poi mi ci ossessiono sopra per un tempo variabile (da un paio di giorni a un paio di anni). dopo che mi sono flagellata easurientemente con la stronzata di turno, qualcosa scatta in me (istinto di autoconservazione o pura noia)che mi porta a archiviare la preoccupazione correntemente in vigore. segue un periodo di tempo variabile (da un paio di ore a un paio di giorni)in cui mi rilasso e rifletto su quanto sono stata sciocca e autolesionista a sprecare tempo e energie soffrendo e consumandomi per qualcosa che non esiste... a questo punto mi invento il problema successivo (esponenzialmente piu' fantasioso, improbabile e potenzialmente catastrofico del precedente) e tutto continua senza variazioni significative.
mi domando perche'
mi faccio lunghi discorsi per tranquillizzarmi
mi prendo in giro
mi confido con qualcuno
mi confronto con gli altri
mi distraggo facendo shopping
mi prendo un tavor
ma non cambio, non cambio, non cambio mai.
martedì 16 ottobre 2007
la saggezza di michael douglas
"L'unica cosa che gli uomini e le donne hanno in comune è che sia gli uni che le altre preferiscono la compagnia degli uomini."
Michael Douglas
Michael Douglas
lunedì 15 ottobre 2007
quando un posto al sole ti delude
che palle quando in un posto al sole decidono che la buttano sul sociale e parlano della malavita napoletana. ma non capiscono che non ce ne frega niente? noi fans vogliamo solo sapere di carmen e filippo (che dolce lui come le ha chiesto di sposarlo... e' stato carinissimo, meno pesce del solito, deve essere stata l'esperienza di saturno contro a dargli un po' di vitalita'). Vogliamo sapere di viola e del professore viscido, di andrea e elena che tutti aspettiamo che lui torni con viola... Il massimo sono le gag di raffaele e renato e tutt'al piu' (si scrive cosi'?) ci puo' intrigare il ritorno di assunta (per non dire la standing ovation per il ritorno di alessandro)... Ci preoccupiamo del fatto che guido sta ingrassando di nuovo e personalmente ho seguito con vivido interesse la versione "a letto col nemico" de noantri ovvero silvia col cardiologo disturbato mentale-violento... Insomma va bene tutto... ma ciclicamente ti devono piazzare il dramma del disagio sociale e della microcriminalita' minorile... capisco che il regista sia frustrato all'idea di passare la vita a riprendere otello e teresa che battibbeccano in cucina, pero' trovo ancora piu' patetico il suo tentativo di riscatto professionale con nunzio... nunzio no! non e' interessante... non ha appeal e non e' neanche un'idea nuova... ogni tre per due c'e' un ragazzino finto duro con gli occhioni di chi e' dovuto crescere troppo in fretta che bisogna tirare fuori dalle maglie della camorra... ma non si rendono conto del calo di audience?
domenica 14 ottobre 2007
voglio diventare la donna dei mie sogni
io penso che tutti noi tendiamo a vivere come se fossimo, in un certo senso, il riassunto di noi stessi. su ciascuno di noi pesa un terribile pregiudizio: il nostro.
tendiamo a pensare che siamo fatti in un certo modo e che quindi non c'e' modo di cambiare.
per esempio io penso di me stessa che sono una zappa con gli sport, che avevo quattro in educazione fisica al liceo (cose entrambe vere) e che non posso cambiare e mettermi tutto un tratto a ventinove anni a "fare la sportiva".
in realta' io posso fare quello che mi pare, ma io stessa non ci credo e quindi non ci provo.
avete presente quei film favolosi in cui c'e' lei un po' racchia e sfigata, che a un certo punto decide che e' arrivato il momento del suo riscatto e allora parte la musica emozionante e si vede lei che corre sul tapis roulant e poi mangia carote e si fa truccare dall'estetista e poi le cambiano il colore e il taglio dei capelli ? ... (o se e' piu' giovane, si toglie l'apparecchio e gli occhiali...)
adoro quel momento nei film... penso sempre che anche io vorrei una trasformazione di questo tipo... non solo fisicamente (anche se certo...) ma moralmente.
ci sono tutta una serie di cose che potrei fare, che magari mi renderebbero piu' felice e che non faccio solo perche' "non e' roba per me".
io tendo ad avere una visione della mia personalita' alquanto limitata, per me essere me vuol dire essenzialmente amare luca pazzamente e leggere un sacco di libri... comincio a pensare che potrei fare di piu'.
ogni tanto mi dico: bene, oggi e' il primo giorno del resto della mia vita (o anche: oggi e' il primo brumaio dell'anno zero...). poi pero' torno sempre intrappolata nei soliti cliche' che ho (e anche gli altri ormai ovviamente hanno) su me stessa.
dico che vorrei imparare a cucinare e non lo faccio
mi riprometto di andare a vedere la mostra di chagall e non lo faccio.
penso che potrei fare un corso per imparare a truccarmi meglio e poi penso: ma figurati!
decido di fare un po' di sport e mi dico subito che sono patetica e che non ci riusciro' mai
non vedo tutti i film che penso magari mi piacerebbero
non chiamo quel vecchio amico perche' ormai e' passata una vita che pensera'
penso che potrei andare a farmi un week-end end a Berlino, ma poi penso che luca ci rimane male e poi mi dice... e poi ho nostalgia...
il problema non e' tanto cercare di diventare migliore... ma cercare di diventare piu' felice. Voglio crederci che non e' tardi per niente, voglio crederci che ci sono un sacco di cose che potrei fare se non mi facessi bloccare dalla paura e dalla pigrizia. (basta guardare "L'amore ha due faccie" per sapere che e' vero)
voglio crederci che posso diventare la donna dei miei sogni.
tendiamo a pensare che siamo fatti in un certo modo e che quindi non c'e' modo di cambiare.
per esempio io penso di me stessa che sono una zappa con gli sport, che avevo quattro in educazione fisica al liceo (cose entrambe vere) e che non posso cambiare e mettermi tutto un tratto a ventinove anni a "fare la sportiva".
in realta' io posso fare quello che mi pare, ma io stessa non ci credo e quindi non ci provo.
avete presente quei film favolosi in cui c'e' lei un po' racchia e sfigata, che a un certo punto decide che e' arrivato il momento del suo riscatto e allora parte la musica emozionante e si vede lei che corre sul tapis roulant e poi mangia carote e si fa truccare dall'estetista e poi le cambiano il colore e il taglio dei capelli ? ... (o se e' piu' giovane, si toglie l'apparecchio e gli occhiali...)
adoro quel momento nei film... penso sempre che anche io vorrei una trasformazione di questo tipo... non solo fisicamente (anche se certo...) ma moralmente.
ci sono tutta una serie di cose che potrei fare, che magari mi renderebbero piu' felice e che non faccio solo perche' "non e' roba per me".
io tendo ad avere una visione della mia personalita' alquanto limitata, per me essere me vuol dire essenzialmente amare luca pazzamente e leggere un sacco di libri... comincio a pensare che potrei fare di piu'.
ogni tanto mi dico: bene, oggi e' il primo giorno del resto della mia vita (o anche: oggi e' il primo brumaio dell'anno zero...). poi pero' torno sempre intrappolata nei soliti cliche' che ho (e anche gli altri ormai ovviamente hanno) su me stessa.
dico che vorrei imparare a cucinare e non lo faccio
mi riprometto di andare a vedere la mostra di chagall e non lo faccio.
penso che potrei fare un corso per imparare a truccarmi meglio e poi penso: ma figurati!
decido di fare un po' di sport e mi dico subito che sono patetica e che non ci riusciro' mai
non vedo tutti i film che penso magari mi piacerebbero
non chiamo quel vecchio amico perche' ormai e' passata una vita che pensera'
penso che potrei andare a farmi un week-end end a Berlino, ma poi penso che luca ci rimane male e poi mi dice... e poi ho nostalgia...
il problema non e' tanto cercare di diventare migliore... ma cercare di diventare piu' felice. Voglio crederci che non e' tardi per niente, voglio crederci che ci sono un sacco di cose che potrei fare se non mi facessi bloccare dalla paura e dalla pigrizia. (basta guardare "L'amore ha due faccie" per sapere che e' vero)
voglio crederci che posso diventare la donna dei miei sogni.
giovedì 11 ottobre 2007
a volte basta poco
stamattina (sempre che vogliamo considerare mattina le due del pomeriggio) mi sono svegliata di pessimo umore. Dovevo finire una traduzione importante con scadenza venerdi' alle sei, la casa era uno schifo, non c'era niente da mangiare (per non parlare dei tovagliolini finiti due giorni fa che se c'e' una cosa che mi ammazza e' avere la carta igienica in cucina) e soprattutto io mi sentivo uno schifo.
mi sono alzata e ho messo su il caffe', poi mi sono accorta che non c'era il latte e ho deciso di farmi una doccia, truccarmi, vestirmi e andare a fare colazione al bar... questo per far capire alla vita che avevo deciso di prenderla per il verso giusto.
ho trovato sul cellulare un messaggio carino (grazie iole) che mi ha fatto sorridere.
Sono andata a fare la spesa (che vuoi mettere come ti senti meglio quando hai la dispensa piena di cose buone e soprattutto i tovagliolini).
Ho comprato i fiori, li ho messi nel vaso grande e nel vaso piccolo, con quelli avanzati (si', avevo un tantino esagerato nell'entusiasmo del momento) ho fatto un bel mazzo e l' ho regalato al mio coinquilino che comunque i buoni rapporti di vicinato sono sempre una bella cosa da coltivare.
ho messo a posto tutta casa (ho anche rifatto quel maladetto letto che per farlo brucio piu' calorie che per un'ora di step).
e ora tutto e' lindo e pinto, io sono di buon umore e mi metto a lavorare di buona lena.
questo per dire che a volte bastano delle piccole cose per rimettersi in pista e che dovremmo madare piu' spesso messaggi carini alle persone, magari le becchi in un momentaccio e gli fai piacere.
mi sono alzata e ho messo su il caffe', poi mi sono accorta che non c'era il latte e ho deciso di farmi una doccia, truccarmi, vestirmi e andare a fare colazione al bar... questo per far capire alla vita che avevo deciso di prenderla per il verso giusto.
ho trovato sul cellulare un messaggio carino (grazie iole) che mi ha fatto sorridere.
Sono andata a fare la spesa (che vuoi mettere come ti senti meglio quando hai la dispensa piena di cose buone e soprattutto i tovagliolini).
Ho comprato i fiori, li ho messi nel vaso grande e nel vaso piccolo, con quelli avanzati (si', avevo un tantino esagerato nell'entusiasmo del momento) ho fatto un bel mazzo e l' ho regalato al mio coinquilino che comunque i buoni rapporti di vicinato sono sempre una bella cosa da coltivare.
ho messo a posto tutta casa (ho anche rifatto quel maladetto letto che per farlo brucio piu' calorie che per un'ora di step).
e ora tutto e' lindo e pinto, io sono di buon umore e mi metto a lavorare di buona lena.
questo per dire che a volte bastano delle piccole cose per rimettersi in pista e che dovremmo madare piu' spesso messaggi carini alle persone, magari le becchi in un momentaccio e gli fai piacere.
domenica 7 ottobre 2007
l'insonnia
l'insonnia e' un incubo, una condanna, una iattura, uno stillicidio. Voi che dormite sonni sereni, voi che appoggiate la testa sul cuscino e partite verso il mondo dei sogni, voi, non ci potete capire.
non sapete cosa significa restare al buio a letto a fare finta che va tutto bene e che tra un po' il sonno arriva... la sensazione da psyco di sentire che hai gli occhi sbarrati sotto le palpebre abbassate, il momento terribile di autocoscienza, il momento in cui si passa dalla negazione all'accettazione. l'accettazione che non ti stai addormentando e che non ti addormenterai. l'accettazione del fatto che tanto vale alzarsi e fare qualcosa per evitare di impazzire del tutto.
l'insonnia e' terribile, angosciante e debilitante... ma spesso puo' essere anche peggio di cosi'.
il vero insonne, quello doc, ha sovente un compagno fisso, una specie di spalla, un partner diciamo che non lo abbandona mai, che c'e' ogni notte, fisso, presente, implacabile, indomabile: il moralizzatore.
per capire appieno la figura del moralizzatore dobbiamo fare un passo indietro per spiegare una verita' strana ma incontestabile: l'insonne vive questo suo disturbo con un inspiegabile, ma radicatissimo, senso di colpa.
non chiedetemi perche', deve essere una di quelle cose assurde della mente come il senso di colpa dei sopravvissuti ai campi di sterminio o ai disastri aerei.
comunque e' cosi'... non dormi, stai male, ti alzi, passi una notte d'inferno e ti senti in colpa per questo.
e' proprio su questo sentimento di colpa che il moralizzatore gioca la sua partita... ogni notte... sempre uguale... sempre secondo lo stesso identico copione.
INSONNIA
Casa, interno notte, la scena puo' essere una delle seguenti a scelta:
tu sdraiato sul divano che leggi per la quattrocentesima volta un libro tipo "Ma tu mi vedi grassa?" e ridi per la quattrocentesima volta per le stesse battute. il motivo per cui tendi a rileggere sempre lo stesso libro e' che ti sono rimasti due neuroni in testa e fanno quello che possono.
tu sdraiato sul divano che guardi per la millesima volta la puntata dei simpson in cui bart diventa erede universale del signor burns.
tu, in cucina, che ti prepari le penne al tonno per uno spuntino delle quattro e venti del mattino.
tu, in bagno, davanti allo specchio, attorcigliato su te stesso come l'uomo elastico che cerchi inutilmente di schiacciarti un brufolo che ti sta crescendo, a causa appunto dello stesso stress che non ti fa dormire, proprio al centro della schiena.
a questo punto entra in scena il moralizzatore. egli/ ella e' chiaramente, per ovvi motivi, uno dei tuoi cari piu' vicini, solitamente una madre, un marito o un fidanzato.
caratteristica fondamentale del moralizzatore e' lo strenuo, inossidabile scetticismo rispetto al concetto stesso di insonnia. e' piu' forte di lui/lei. semplicemente non ti crede. fa finta di si', ma non e' vero. non ti crede. e' intimamente convinto che la tua mancanza di sonno derivi fondamentalmente da una mancanza di buona volonta'. insomma: non sei insonne, sei solo pigro.
e questo fatto lo/la irrita profondamente. nascondono il risentimento e l'irritazione, ma li provano... e solitamente li manifestano facendo finta che sono preoccupati per te.
e immancabilmente si ripete il seguente dialogo.
Moralizzatore ( sconvolto, spettinato, insonnolito, con gli occhi fuori dalle orbite): ma sei ancora sveglio!? Lo sai che ore sono?
Tu ( stravolto, ma lucido e rassegnato alla lotta): si lo so, ma non riesco a dormire.
Moralizzatore: come non riesci a dormire?! Dai! Vieni a letto!
Tu: te l'ho detto... non riesco a dormire. soffro d'insonnia, lo sai.
Moralizzatore: ma poi domani fai fatica ad alzarti! (caso mai tu non lo sapessi).
Tu: va bene, si'... tra poco vado/vengo. non ti preoccupare.
Il moralizzatore e' sconfitto, incazzato, ma sa che non puo' dire altro... torna a letto con passo pesante.
Tu rimani solo, depresso, colpevole e sveglio... tra poche ore e' domani, non hai dormito niente e ti aspetta un'altra giornata.
SIPARIO
non sapete cosa significa restare al buio a letto a fare finta che va tutto bene e che tra un po' il sonno arriva... la sensazione da psyco di sentire che hai gli occhi sbarrati sotto le palpebre abbassate, il momento terribile di autocoscienza, il momento in cui si passa dalla negazione all'accettazione. l'accettazione che non ti stai addormentando e che non ti addormenterai. l'accettazione del fatto che tanto vale alzarsi e fare qualcosa per evitare di impazzire del tutto.
l'insonnia e' terribile, angosciante e debilitante... ma spesso puo' essere anche peggio di cosi'.
il vero insonne, quello doc, ha sovente un compagno fisso, una specie di spalla, un partner diciamo che non lo abbandona mai, che c'e' ogni notte, fisso, presente, implacabile, indomabile: il moralizzatore.
per capire appieno la figura del moralizzatore dobbiamo fare un passo indietro per spiegare una verita' strana ma incontestabile: l'insonne vive questo suo disturbo con un inspiegabile, ma radicatissimo, senso di colpa.
non chiedetemi perche', deve essere una di quelle cose assurde della mente come il senso di colpa dei sopravvissuti ai campi di sterminio o ai disastri aerei.
comunque e' cosi'... non dormi, stai male, ti alzi, passi una notte d'inferno e ti senti in colpa per questo.
e' proprio su questo sentimento di colpa che il moralizzatore gioca la sua partita... ogni notte... sempre uguale... sempre secondo lo stesso identico copione.
INSONNIA
Casa, interno notte, la scena puo' essere una delle seguenti a scelta:
tu sdraiato sul divano che leggi per la quattrocentesima volta un libro tipo "Ma tu mi vedi grassa?" e ridi per la quattrocentesima volta per le stesse battute. il motivo per cui tendi a rileggere sempre lo stesso libro e' che ti sono rimasti due neuroni in testa e fanno quello che possono.
tu sdraiato sul divano che guardi per la millesima volta la puntata dei simpson in cui bart diventa erede universale del signor burns.
tu, in cucina, che ti prepari le penne al tonno per uno spuntino delle quattro e venti del mattino.
tu, in bagno, davanti allo specchio, attorcigliato su te stesso come l'uomo elastico che cerchi inutilmente di schiacciarti un brufolo che ti sta crescendo, a causa appunto dello stesso stress che non ti fa dormire, proprio al centro della schiena.
a questo punto entra in scena il moralizzatore. egli/ ella e' chiaramente, per ovvi motivi, uno dei tuoi cari piu' vicini, solitamente una madre, un marito o un fidanzato.
caratteristica fondamentale del moralizzatore e' lo strenuo, inossidabile scetticismo rispetto al concetto stesso di insonnia. e' piu' forte di lui/lei. semplicemente non ti crede. fa finta di si', ma non e' vero. non ti crede. e' intimamente convinto che la tua mancanza di sonno derivi fondamentalmente da una mancanza di buona volonta'. insomma: non sei insonne, sei solo pigro.
e questo fatto lo/la irrita profondamente. nascondono il risentimento e l'irritazione, ma li provano... e solitamente li manifestano facendo finta che sono preoccupati per te.
e immancabilmente si ripete il seguente dialogo.
Moralizzatore ( sconvolto, spettinato, insonnolito, con gli occhi fuori dalle orbite): ma sei ancora sveglio!? Lo sai che ore sono?
Tu ( stravolto, ma lucido e rassegnato alla lotta): si lo so, ma non riesco a dormire.
Moralizzatore: come non riesci a dormire?! Dai! Vieni a letto!
Tu: te l'ho detto... non riesco a dormire. soffro d'insonnia, lo sai.
Moralizzatore: ma poi domani fai fatica ad alzarti! (caso mai tu non lo sapessi).
Tu: va bene, si'... tra poco vado/vengo. non ti preoccupare.
Il moralizzatore e' sconfitto, incazzato, ma sa che non puo' dire altro... torna a letto con passo pesante.
Tu rimani solo, depresso, colpevole e sveglio... tra poche ore e' domani, non hai dormito niente e ti aspetta un'altra giornata.
SIPARIO
perche' ho aperto il blog
arturo mi chiede perche' ho deciso di aprire un blog.
ecco perche'. ti ricordi le tue compagne di classe che al liceo tenevano tanto al loro diario? Lo coccolavano come un neonato, ci scrivevano le canzoni di baglioni e di venditti (sara, piero e cinzia, amore bello, mille giorni di te e di me, sabato pomeriggio altresi' nota come passerotto non andare via...), le frasi ( diciamolo pure demenziali) di jim morrison e il nome del loro amato in varie forme e colori... io ero una di loro.
il mio non era il diario piu' bello. non ero abbastanza trendy per essere quella col diario piu' bello, pero' ci mettevo tanto cuore e mi divertivo...
Tendenzialmente per quanto tutte le ragazze strillassero e si arrabbiassero se gli rubavi il diario, il loro ( nostro) recondito desiderio era proprio che qualcuno ce lo rubasse. e qui i piu' maliziosi potrebbero lasciarsi andare a interpretzioni freudiane di tutta la faccenda.
ma torniamo a noi. ecco perche' scrivo il blog.
perche' non sono piu' al liceo (per fortuna) , non ho piu' un diario e non posso piu' temere e sperare che qualcuno legga quello che scrivo... allora scrivo sul blog e temo e spero che qualcuno legga quello che scrivo.
poi c'e' a parte il discorso dell'insonnia. io sono una di quelle persone che, se va bene, passa la notte a cercare cazzate su google e, se va male, a digitare tutti i miei possibili e eventuali sintomi sempre su google per vedere con quale malattia mortale posso farli combaciare... tu capisci che, stando cosi' le cose, l'alternativa blog e' valida.
poi alla fine comunque mi piglio una pasticca e passa tutto.
ecco perche'. ti ricordi le tue compagne di classe che al liceo tenevano tanto al loro diario? Lo coccolavano come un neonato, ci scrivevano le canzoni di baglioni e di venditti (sara, piero e cinzia, amore bello, mille giorni di te e di me, sabato pomeriggio altresi' nota come passerotto non andare via...), le frasi ( diciamolo pure demenziali) di jim morrison e il nome del loro amato in varie forme e colori... io ero una di loro.
il mio non era il diario piu' bello. non ero abbastanza trendy per essere quella col diario piu' bello, pero' ci mettevo tanto cuore e mi divertivo...
Tendenzialmente per quanto tutte le ragazze strillassero e si arrabbiassero se gli rubavi il diario, il loro ( nostro) recondito desiderio era proprio che qualcuno ce lo rubasse. e qui i piu' maliziosi potrebbero lasciarsi andare a interpretzioni freudiane di tutta la faccenda.
ma torniamo a noi. ecco perche' scrivo il blog.
perche' non sono piu' al liceo (per fortuna) , non ho piu' un diario e non posso piu' temere e sperare che qualcuno legga quello che scrivo... allora scrivo sul blog e temo e spero che qualcuno legga quello che scrivo.
poi c'e' a parte il discorso dell'insonnia. io sono una di quelle persone che, se va bene, passa la notte a cercare cazzate su google e, se va male, a digitare tutti i miei possibili e eventuali sintomi sempre su google per vedere con quale malattia mortale posso farli combaciare... tu capisci che, stando cosi' le cose, l'alternativa blog e' valida.
poi alla fine comunque mi piglio una pasticca e passa tutto.
reazioni dei fans
reazioni svariate e diverse da parte dei miei fans all'idea del blog. entusiasmo, perplessità, imbarazzo. luca si è preoccupato che non rivelassi dettagli privati sul nostro rapporto... ma dopo che la donna di servizio ha trovato la nostra scatola piena di tanga di eco-pelle, catene e manette rosa di candy candy che tenevamo nascosta sotto il letto non mi pare abbia più senso preoccuparsi della privacy. inoltre io ci scrivo quello che mi pare perchè tanto so che non verrà mai a leggere una riga... fatica ad ascoltare uno scarso 25% di quello che gli dico figuriamoci se fa gli straordinari leggendosi quello che scrivo.
venerdì 5 ottobre 2007
blog addicted
ragazzi, so che non e' normle stare a scrivere a quest'ora, ma sono totalmente blog addicted, domani vado a cercarmi un gruppo di sostegno... ho passto le ultime duecento ore a decorare la faccenda... ora so che se provo a sgusciare con colpo ferino e abile mossa sotto il piumone, luca avraà un soprassalto, comincera' a respirare molto pesantemente e mi dira' con aria stravolta che mi fa tanto sentire in colpa: ma lo sai che ore sono?... tutto sommato mi conviene cazzeggiare un altro po' e tra un'oretta vado a comprare i cornetti e fingo di essermi alzata presto!
significato della pianta
bene, ho un po' decorato il mio blog con una mia foto e con una immagine metaforica della pianta di spine accanto al fiore un po' un simbolo della vita che non e' sempre rose e fiori se a qualcuno fosse sfuggito.
ora mi andro' a buttare a letto, domani devo alzarmi presto per telefonare a tutti quelli che conosco per dirgli che ho un blog.
ora mi andro' a buttare a letto, domani devo alzarmi presto per telefonare a tutti quelli che conosco per dirgli che ho un blog.
ho capito come funziona il blog
ok, credo di aver finalmente capito come funziona questa cosa fichissima che sento che mi sta gia' cambiando la vita. si' ho capito come funziona il blog... che sensazione stupenda! mi vengono i brividi... pochi minuti fa ero una poverccia con l' insonnia che si vedeva vecchie puntate dei simpson e digitava cazzate su google per sentirsi connessa al resto del mondo... e ora sono qui... una blogger... vorrei che mi vedessero i miei genitori... certo, si fatica una vita, pero' poi i risultati arrivano. e tutto questo e' gratis... sto gratificando il mio ego in un modo mai visto e non devo pagare niente, non devo provarmi pantaloni che non mi stanno e non devo andare ad aprire il frigo... non devo nenache alzarmi per andare a prendere l'altro dvd dei simpson che questo e' finito. no, non ho bisogno di niente... io ho questo. ho il mio blog. posso parlare al mondo. finalmente, tranquilla e comoda sul mio divano potro' fare cio' che ho sempre veramente desiderato: ammaestrare le folle. ammaestrare voi cari capitati sul mio blog. potro' dire tutto quello che ho sempre pensato su tutto, vita, amore, religione, cultura... che bello!
pero' magari questo mio blog non se lo leggera' nessuno... che pensiero deprimente. come quando facevi le feste alle elementari e alle medie (anzi tutta la vita) e poi stai li' col magone che magari non viene nessuno.... ma insomma! quanti psicopaticio ci sono che passano il tempo a navigare perche' si sentono tristi e insonni? un sacco. me compresa... qualcuno anche per caso si fermera' qui e mi leggera'... oh, speriamo... o peggio so cosa succedera', capitera' qui per caso un mio vecchio compagno per l'appunto delle elementari o delle medie o qualcosa del genere e pensera' (o dira' in giro) "ma hai presente nanci? be' si e' aperta un blog... che sfigata! ma come sta?" mi vengono i brividi a pensarci... mi viene voglia di annullare tutto... ma ormai cio' che e' fatto e' fatto.
vabbe' credo di aver dato abbastanza per questa prima volta... meglio non esagerare... speriamo che domani vedo che c'e' un commento... o forse dovrei dire in giro che ho un blog cos' almeno gli amici possono fare un salto... non lo so... forse e' meglio rimanere nell'anonimato
pero' magari questo mio blog non se lo leggera' nessuno... che pensiero deprimente. come quando facevi le feste alle elementari e alle medie (anzi tutta la vita) e poi stai li' col magone che magari non viene nessuno.... ma insomma! quanti psicopaticio ci sono che passano il tempo a navigare perche' si sentono tristi e insonni? un sacco. me compresa... qualcuno anche per caso si fermera' qui e mi leggera'... oh, speriamo... o peggio so cosa succedera', capitera' qui per caso un mio vecchio compagno per l'appunto delle elementari o delle medie o qualcosa del genere e pensera' (o dira' in giro) "ma hai presente nanci? be' si e' aperta un blog... che sfigata! ma come sta?" mi vengono i brividi a pensarci... mi viene voglia di annullare tutto... ma ormai cio' che e' fatto e' fatto.
vabbe' credo di aver dato abbastanza per questa prima volta... meglio non esagerare... speriamo che domani vedo che c'e' un commento... o forse dovrei dire in giro che ho un blog cos' almeno gli amici possono fare un salto... non lo so... forse e' meglio rimanere nell'anonimato
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