martedì 23 ottobre 2007

la dottoressa d'eusanio

io non sono una di quelle persone snob che parla male a prescindere della televisione italiana. a me la televisione ha dato molto e non sputo nel piatto in cui mangio.
tanto per iniziare la televisione mi ha dato negli anni ottanta tutti quei telefilm che definirei di formazione come happy days,casa keaton,i robinson e la casa nella prateria... tutto si puo' dire agli americani, ma non che non abbiano un'idea molto chiara del bene e del male. dai telefilm americani ho imparato che non devo fare sempre quello che fanno i miei amici, ma che devo imparare a giudicare da sola cosa e' giusto e cosa e' sbagliato, ho imparato che non si mente ai genitori, che non ci si droga e che bisogna essere leali con gli altri e aiutare i piu' deboli.
praticamente coi mie genitori parlavo del tempo.
poi e' arrivato il periodo delle fiction italiane. hanno riempito serate vuote, quelle in cui non avevo niente da fare o non mi andava di uscire, e mi hanno divertito senza stancarmi.
la saga del maresciallo rocca, quella dell'avvocato porta, commesse e il bello delle donne, tanto per citarne alcune.
due parole per i programmi divertenti, da quelli storici come indietro tutta a quelli dei guzzanti (prima che sabina si inacidisse tanto e prima che la dandini diventasse la presa per il culo di se stessa).
e' vero, certo stiamo attraversando una brutta fase coi reality, ma qualcosa a livello di voyerismo morboso hanno dato pure loro e comunque prima o poi finiranno.
come non dire invece come mi ha elevato culturalmente ferrara con otto e mezzo e come mi ha rilassato vespa con il suo porta a porta?
e la sette? con le sue meravigliose interviste barbariche, la bignardi cosi' deliziosamente snob... e quel programma superlativo sulla tata che va a rimettere a posto famiglie in cui i genitori sono esauriti e i bambini matti come cavalli ipernutriti e pieni fino all'orlo di coca cola? io non me ne perdo una puntata.

ripeto, la televisione mi ha dato tantissimo. io alla gente che dichiara con orgoglio "ah, io non la guardo mai!" o peggio:"Io nenache ce l'ho la televisione"...vorrei solo rispondere: "non sai che ti perdi".
detto questo, espresso il mio amore e la mia gratitudine per la fedele amica di tempi belli e brutti, c'e' una cosa che devo dire e la voglio dire a voce alta:
LA D'EUSANIO CHE GIOCA FARE LA PSICANALISTA SU RAI DUE E' TROPPO. FERMATELA.
e' una cosa inaccettabile... sembra che abbia fatto un corso in dodici comode dispense a casa su come diventare la perfetta analista. si atteggia, fa le pause di comprensione, le domande che girano un po' il coltello nella piaga ma non troppo, e' amichevole, ma col giusto distacco. affronta i racconti di aborti, violenze domestiche, disturbi alimentari, divorzi e abbandoni di varia natura, senza scomporsi, col trucco sempre intatto e con le scarpe giuste...
e poi il titolo del programma e' racapricciante: "ricomincio da qui". ma perche' nel momento in cui uno decide di dare finalmente una svolta alla sua vita tragica, dovrebbe farlo scomodamente seduto su di un divanetto, sotto le luci dei riflettori e con il supporto psicologico della d'eusanio?