l'insonnia e' un incubo, una condanna, una iattura, uno stillicidio. Voi che dormite sonni sereni, voi che appoggiate la testa sul cuscino e partite verso il mondo dei sogni, voi, non ci potete capire.
non sapete cosa significa restare al buio a letto a fare finta che va tutto bene e che tra un po' il sonno arriva... la sensazione da psyco di sentire che hai gli occhi sbarrati sotto le palpebre abbassate, il momento terribile di autocoscienza, il momento in cui si passa dalla negazione all'accettazione. l'accettazione che non ti stai addormentando e che non ti addormenterai. l'accettazione del fatto che tanto vale alzarsi e fare qualcosa per evitare di impazzire del tutto.
l'insonnia e' terribile, angosciante e debilitante... ma spesso puo' essere anche peggio di cosi'.
il vero insonne, quello doc, ha sovente un compagno fisso, una specie di spalla, un partner diciamo che non lo abbandona mai, che c'e' ogni notte, fisso, presente, implacabile, indomabile: il moralizzatore.
per capire appieno la figura del moralizzatore dobbiamo fare un passo indietro per spiegare una verita' strana ma incontestabile: l'insonne vive questo suo disturbo con un inspiegabile, ma radicatissimo, senso di colpa.
non chiedetemi perche', deve essere una di quelle cose assurde della mente come il senso di colpa dei sopravvissuti ai campi di sterminio o ai disastri aerei.
comunque e' cosi'... non dormi, stai male, ti alzi, passi una notte d'inferno e ti senti in colpa per questo.
e' proprio su questo sentimento di colpa che il moralizzatore gioca la sua partita... ogni notte... sempre uguale... sempre secondo lo stesso identico copione.
INSONNIA
Casa, interno notte, la scena puo' essere una delle seguenti a scelta:
tu sdraiato sul divano che leggi per la quattrocentesima volta un libro tipo "Ma tu mi vedi grassa?" e ridi per la quattrocentesima volta per le stesse battute. il motivo per cui tendi a rileggere sempre lo stesso libro e' che ti sono rimasti due neuroni in testa e fanno quello che possono.
tu sdraiato sul divano che guardi per la millesima volta la puntata dei simpson in cui bart diventa erede universale del signor burns.
tu, in cucina, che ti prepari le penne al tonno per uno spuntino delle quattro e venti del mattino.
tu, in bagno, davanti allo specchio, attorcigliato su te stesso come l'uomo elastico che cerchi inutilmente di schiacciarti un brufolo che ti sta crescendo, a causa appunto dello stesso stress che non ti fa dormire, proprio al centro della schiena.
a questo punto entra in scena il moralizzatore. egli/ ella e' chiaramente, per ovvi motivi, uno dei tuoi cari piu' vicini, solitamente una madre, un marito o un fidanzato.
caratteristica fondamentale del moralizzatore e' lo strenuo, inossidabile scetticismo rispetto al concetto stesso di insonnia. e' piu' forte di lui/lei. semplicemente non ti crede. fa finta di si', ma non e' vero. non ti crede. e' intimamente convinto che la tua mancanza di sonno derivi fondamentalmente da una mancanza di buona volonta'. insomma: non sei insonne, sei solo pigro.
e questo fatto lo/la irrita profondamente. nascondono il risentimento e l'irritazione, ma li provano... e solitamente li manifestano facendo finta che sono preoccupati per te.
e immancabilmente si ripete il seguente dialogo.
Moralizzatore ( sconvolto, spettinato, insonnolito, con gli occhi fuori dalle orbite): ma sei ancora sveglio!? Lo sai che ore sono?
Tu ( stravolto, ma lucido e rassegnato alla lotta): si lo so, ma non riesco a dormire.
Moralizzatore: come non riesci a dormire?! Dai! Vieni a letto!
Tu: te l'ho detto... non riesco a dormire. soffro d'insonnia, lo sai.
Moralizzatore: ma poi domani fai fatica ad alzarti! (caso mai tu non lo sapessi).
Tu: va bene, si'... tra poco vado/vengo. non ti preoccupare.
Il moralizzatore e' sconfitto, incazzato, ma sa che non puo' dire altro... torna a letto con passo pesante.
Tu rimani solo, depresso, colpevole e sveglio... tra poche ore e' domani, non hai dormito niente e ti aspetta un'altra giornata.
SIPARIO