ho spostato la data del matrimonio.
che bellezza. mi sposo a dicembre. sposarmi a dicembre era in assoluto l'ultima cosa al mondo che avrei mai pensato su di me. ma tant'è. la vita è piena di sorprese. almeno non sono più isterica e stressata e ho anche trovato la chiesa che volevo. una chiesa antica e piena di lampadari. bellissima. sabato vado a scegliere il vestito. considerato come sono probabilmente ci metterò su un golfino di lana. però ora sono contenta e posso fare le cose con calma. bastava cambiare idea.
mercoledì 15 aprile 2009
martedì 14 aprile 2009
ci vuole pazienza
la cosa più interessante degli esseri umani è il nostro metodo di apprendimento. o forse è lo stesso anche per gli animali. cmq noi impariamo tutto guardando gli altri.impariamo a parlare, a usare una forchetta, a leggere, a giocare a calcio, a apprezzare la buona tavola, a riconoscere i diversi tipi di vino, a fare le equazioni, a allacciarci le scarpe. nessuno, si sa, nasce imparato. ma la cosa veramente interessante è il paradosso insito in questo meccanismo, ovvero sia il fatto che nessuno ci può insegnare la cosa che poi alla fine ci importa più di tutte e cioè chi siamo noi stessi. chi, infatti mi può dire chi sono? chi mi può insegnare ad essere me visto che nessuno è mai stato me prima e nessuno lo sarà mai dopo? visto che essere me è un'esperienza umana di cui nessun'altro sa nulla? e allora procediamo a casaccio, prendiamo delle cose dagli altri, tipo imparo a parlare dai miei genitori, a scrivere dalla maestra, ad allacciarmi le scarpe da un amichetto dell'asilo che poi perderò di vista. e imparerò cosa mi piace e cosa no ugualmente a casaccio. a volte pensiamo che ci piacciono cose che non ci piacciono per niente in realtà e altre le rifiutiamo quando invece magari ci piacerbbero. non è facile imparare a capire chi siamo. ci vuole pazienza.
venerdì 10 aprile 2009
me
l'importante è sempre mantenere la calma. io non ci riesco. mi agito sempre troppo. quando fingo di stare calma poi è peggio perchè finisco per agitarmi il triplo. sono fatta male. sono stata montata male. i pezzi di per se sono tutti validi ma sono stati assemblati nel modo sbagliato. dovrei essere smontata e rimessa insieme, ma non si può.ondeggio senza soluzione di continuità tra il desiderio di cambiare e quello di accettarmi. penso troppo. penso sempre. faccio conti, stabilisco priorità, prego, mi arrabbio e mi scazzo da sola, immagino conversazioni con le persone, decido, cambio idea, torno ancora sui miei passi... mille volte prima che sia l'ora del tè. non va bene. vorrei essere come i monaci buddisti che si distaccano da tutto. vorrei essere come mia sorella che vede la vita in rosa. vorrei essere me, ma un po' diversa, vorrei essere la protagonista di un romanzo di rosamund pilcher che affronta sempre la vita con coraggio, dignità e un pizzico di allegria, vestita con un abituccio di cotone, un vecchio maglione di shetland che era appartenuto a mia nonna, seduta davanti al caminetto a bere una corroborante tazza di tè mentre fuori infuria la seconda guerra mondiale. perchè non sono così? sono una persona tremendamente stancante. soprattutto per me stessa. non prendetevela con me, pensate che voi ve ne potete andare, io con me ci passo tutto il tempo.
giovedì 9 aprile 2009
mi sposo
non avevo idea che sposarmi fosse questo incubo irreale. ora capisco tutte le spose isteriche che ho conosciuto negli anni. organizzare un matrimonio è una cosa da esaurimento nervoso. soprattutto se vuoi farlo in meno di un anno. io ci voglio riuscire in quattro mesi e ho fatto meno fatica a laurearmi. e poi tutti ti dicono che ti devi godere il momento mentre te stai lì con l'incubo di duecento invitati affamati e senza un tetto sulla testa. per non parlare del cesso di posto dove sono finita stamattina per provare dei vestiti da sposa. orrendo. una strega maleducata... ma perchè? ho anche scoperto che roma ha un milione di chiese suddivise per gruppi: quelle chiuse quelle già prenotate e la mia parrocchia. quindi mi sposerò in parrocchia, che non è proprio il mio sogno da bambina. l'organizzazione dei matrimoni è una mafia, brutto ambiente, persone scortesi, e un sacco di aspiranti spose che hanno già prenotato tutto anni fa. aiuto.
giovedì 15 novembre 2007
serata sola a casa
stasera sono sola a casa. i miei inquilini sono andati a vedere un festival di corti e luca e' a prendere un aperitivo con gli amici.
luca pensava che mi sarei arrabbiata e io invece sono felicissima.
tanto per iniziare mi sono vista un posto al sole senza che luca rompesse le palle per vedere otto e mezzo. secondo, ho preparato la pasta al tonno che luca odia e che e' la mia preferita e dulcis in fundo mi sto guardando grey's anatomy (cosa che mi sarebbe stata assolutamente negata).
non devo parlare con nessuno... in casa c'e' un favoloso silenzio...e' tutto tranquillo.
tra un po' luca arrivera' e io provero' un soprassalto di immenso amore dopodiche' si spogliera' in salotto (una cosa che mi fa sempre incazzare) lasciando i vestiti sparsi ovunque, si sistemera' comodo sul divano (probabilmente facendomi spostare da dove sono seduta), mi dira' che non devo stare al computer e se posso spegnerlo, poi prendera' il telecomando e cambiera' canale... addio grey's anatomy... mi chiedera' se ho fatto le cose che mi aveva chiesto di fare oggi... e mi dira' che ho fatto male a farmi la lampada, che stavo meglio prima...
io lo amo tanto, ma e' piacevole che ogni tanto si conceda un aperitivo fuori.
luca pensava che mi sarei arrabbiata e io invece sono felicissima.
tanto per iniziare mi sono vista un posto al sole senza che luca rompesse le palle per vedere otto e mezzo. secondo, ho preparato la pasta al tonno che luca odia e che e' la mia preferita e dulcis in fundo mi sto guardando grey's anatomy (cosa che mi sarebbe stata assolutamente negata).
non devo parlare con nessuno... in casa c'e' un favoloso silenzio...e' tutto tranquillo.
tra un po' luca arrivera' e io provero' un soprassalto di immenso amore dopodiche' si spogliera' in salotto (una cosa che mi fa sempre incazzare) lasciando i vestiti sparsi ovunque, si sistemera' comodo sul divano (probabilmente facendomi spostare da dove sono seduta), mi dira' che non devo stare al computer e se posso spegnerlo, poi prendera' il telecomando e cambiera' canale... addio grey's anatomy... mi chiedera' se ho fatto le cose che mi aveva chiesto di fare oggi... e mi dira' che ho fatto male a farmi la lampada, che stavo meglio prima...
io lo amo tanto, ma e' piacevole che ogni tanto si conceda un aperitivo fuori.
venerdì 9 novembre 2007
gestire un "momento no" in cinque facili step
dall'universita' di santa monica, california, giungono i risultati di una interessante ricerca svolta dal noto psicoterapeuta uzbeko marmeladji smadrillowski.
il frutto di piu' di trent'anni di studi sull'uomo e la sua condizione esistenziale consiste in un sorprendente e godibilissimo prontuario su come affrontare quelli che, in linguaggio tecnico psicanalitico vengono definiti i "periodi no".
secondo gli studi di smadrillowski la vita di ogni individuo si svolge grazie all'alternarsi di "periodi no" e "periodi si".
durante i "periodi no" va tutto male, durante i "periodi si" alcune cose vanno bene e altre male (con un rapporto stimato circa del 30, 70.)
per rendere piu' comprensibile la sua ricerca ai profani, l'eminente studioso ha elaborato cinque facili step per gestire con successo un "periodo no" o quanto meno per non uscirne completamente distrutto come da una colluttazione con un rotthwailer affamato e affetto da manie omicide.
siccome i suoi consigli mi sembrano geniali nella loro semplicita' ho deciso di rendere tutti voi partecipi, nella speranza che possano esservi utili nella vita, giacche' come dice bene la bibbia: "siamo nati per soffrire, come le faville per salire in alto".
i cinque step dello psicoterapeuta uzbeko ( che ha passato i primi quarant'anni della sua vita chiuso in un vecchio lager staliniano in siberia che si erano dimenticati di chiudere dopo la caduta del regime e che quindi quando parla di "periodi no" sa di cosa sta parlando)sono i seguenti:
step numero 1: l'accettazione.
durante i primi giorni di un "periodo no" l'essere umano, in quanto tale, tende a negare di essere entrato in un "periodo no". finge con se stesso che il suo livello di sfiga e' nella norma e che non c'e' nulla di cui preoccuparsi.
niente di piu' sbagliato. Il "periodo no" va prontamente riconosciuto e accettato.
solo grazie a una rapida e totale accettazione si potra' cercare di limitare i danni e passare poi ad altri e piu' felici periodi della propria vita.
step numero 2: rimanere statici.
sin dai tempi antichi l'uomo ha saputo comprendere il pericolo del cosiddetto peccato di yubris (o comunque si scriva), ovvero sia il tentativo dell'uomo di ergersi contro il fato e di cercare di rendersi artefice del proprio destino.
quindi vanno assolutamente evitate cazzate tipo "cercare di tirarsi su" andando magari a una festa, organizando un viaggio o un week end in una beauty farm.
ricordate che piu' cose fate piu' cose potranno andare male.
se prendi la macchina potresti investire qualcuno, se parcheggi potresti prendere una multa, se ti fai una lampada potresti rimanere bruciato, se vai a cena fuori potresti rimaner vittima di una intossicazione alimentare... e via di questo passo.
step numero 3: monitara le tue frequentazioni.
non frequentare persone che stanno attraversando una fase positiva. persone che sono piu' magre di te, che guadagnano piu' di te, che sono, per vari motivi, piu' felici di te.
questo ti deprimerebbe e basta. durante i "periodi no" cerca di frequentare solo gente che e' sfigata quanto te. meglio ancora, cerca di non frequentare proprio nessuno.
step numero quattro: sii ricco.
essere ricchi e' fondamentale per gestire un "periodo no". se proprio non riuscite a essere ricchi, cercate almeno di avere dei genitori ricchi e compiacenti, che vi facciano usare la loro carta di credito.
spendere soldi (e' scientificamente provato) migliora l'afflusso di sangue al cervello, aumenta la produzione di endorfine e contribuisce a migliorare la propria autostima.
non importa cosa scegliete di comprare: vestiti, borse, scarpe, profumi, libri o dvd.
ricoradtevi solo che l'imperativo e' spendere spendere spendere.
step numero cinque: guarda la luce.
la famosa luce in fondo al tunnel. ricoradatevi che da i "periodi no" si esce. prima o poi. magari un tantino acciaccati, ma se ne esce. quindi puntate gli occhi su quel flebile puntino di luce che vedete lontano lontano nel buio e seguitelo.
ecco qua. spero che i consigli di smadrillowski vi siano utili come lo sono stati a me. a risentirci.
il frutto di piu' di trent'anni di studi sull'uomo e la sua condizione esistenziale consiste in un sorprendente e godibilissimo prontuario su come affrontare quelli che, in linguaggio tecnico psicanalitico vengono definiti i "periodi no".
secondo gli studi di smadrillowski la vita di ogni individuo si svolge grazie all'alternarsi di "periodi no" e "periodi si".
durante i "periodi no" va tutto male, durante i "periodi si" alcune cose vanno bene e altre male (con un rapporto stimato circa del 30, 70.)
per rendere piu' comprensibile la sua ricerca ai profani, l'eminente studioso ha elaborato cinque facili step per gestire con successo un "periodo no" o quanto meno per non uscirne completamente distrutto come da una colluttazione con un rotthwailer affamato e affetto da manie omicide.
siccome i suoi consigli mi sembrano geniali nella loro semplicita' ho deciso di rendere tutti voi partecipi, nella speranza che possano esservi utili nella vita, giacche' come dice bene la bibbia: "siamo nati per soffrire, come le faville per salire in alto".
i cinque step dello psicoterapeuta uzbeko ( che ha passato i primi quarant'anni della sua vita chiuso in un vecchio lager staliniano in siberia che si erano dimenticati di chiudere dopo la caduta del regime e che quindi quando parla di "periodi no" sa di cosa sta parlando)sono i seguenti:
step numero 1: l'accettazione.
durante i primi giorni di un "periodo no" l'essere umano, in quanto tale, tende a negare di essere entrato in un "periodo no". finge con se stesso che il suo livello di sfiga e' nella norma e che non c'e' nulla di cui preoccuparsi.
niente di piu' sbagliato. Il "periodo no" va prontamente riconosciuto e accettato.
solo grazie a una rapida e totale accettazione si potra' cercare di limitare i danni e passare poi ad altri e piu' felici periodi della propria vita.
step numero 2: rimanere statici.
sin dai tempi antichi l'uomo ha saputo comprendere il pericolo del cosiddetto peccato di yubris (o comunque si scriva), ovvero sia il tentativo dell'uomo di ergersi contro il fato e di cercare di rendersi artefice del proprio destino.
quindi vanno assolutamente evitate cazzate tipo "cercare di tirarsi su" andando magari a una festa, organizando un viaggio o un week end in una beauty farm.
ricordate che piu' cose fate piu' cose potranno andare male.
se prendi la macchina potresti investire qualcuno, se parcheggi potresti prendere una multa, se ti fai una lampada potresti rimanere bruciato, se vai a cena fuori potresti rimaner vittima di una intossicazione alimentare... e via di questo passo.
step numero 3: monitara le tue frequentazioni.
non frequentare persone che stanno attraversando una fase positiva. persone che sono piu' magre di te, che guadagnano piu' di te, che sono, per vari motivi, piu' felici di te.
questo ti deprimerebbe e basta. durante i "periodi no" cerca di frequentare solo gente che e' sfigata quanto te. meglio ancora, cerca di non frequentare proprio nessuno.
step numero quattro: sii ricco.
essere ricchi e' fondamentale per gestire un "periodo no". se proprio non riuscite a essere ricchi, cercate almeno di avere dei genitori ricchi e compiacenti, che vi facciano usare la loro carta di credito.
spendere soldi (e' scientificamente provato) migliora l'afflusso di sangue al cervello, aumenta la produzione di endorfine e contribuisce a migliorare la propria autostima.
non importa cosa scegliete di comprare: vestiti, borse, scarpe, profumi, libri o dvd.
ricoradtevi solo che l'imperativo e' spendere spendere spendere.
step numero cinque: guarda la luce.
la famosa luce in fondo al tunnel. ricoradatevi che da i "periodi no" si esce. prima o poi. magari un tantino acciaccati, ma se ne esce. quindi puntate gli occhi su quel flebile puntino di luce che vedete lontano lontano nel buio e seguitelo.
ecco qua. spero che i consigli di smadrillowski vi siano utili come lo sono stati a me. a risentirci.
mercoledì 7 novembre 2007
vado a vivere a avonlea
penso che mi trasferiro'prossimamente.
in una piccola casetta in cima a una collina dispersa nella campagna di chissa' dove.
potrei non mettere il telefono cosi' non mi telefonerebbe nessuno.
mi piacerebbe una casetta in un giardino pieno di fiori con un vecchio giardiniere, magari lo chiamerei thomas, che viene a sistemarlo una volta a settimana.
io me ne starei seduta su una comoda poltroncina in veranda vestita con un vestito a fiori di laura ashley, con un cappello di paglia in testa e con una coperta di cashmere color panna per i giorni piu' freddi.
prima di partire andrei da feltrinelli e mi comprerei millecinquecento romanzi da leggere nella mia poltroncina in veranda.
la sera ci sarebbe un caminetto nel mio salotto e allora mi trasferirei col mio libro sulla poltrona davanti al fuoco.
non avrei amici, solo un paio di anziane e garulle zitelle del paese che verrebbro ogni tanto a farmi visita portandomi delle ottime torte di mele e gli ultimi pettegolezzi.
dormirei molto in un grande letto con le lenzuola sembre fresche e profumate di pulito e con una grosso piumone di piuma d'oca.
la governante, la signora nelson, verrebbe ogni giorno a fare le faccende e a preparmi cose buone da mangiare.
alle cinque del pomeriggio la signora nelson mi porterebbe il te' con gli scones appena fatti, caldi di forno, accompagnati dalla mamellata di pesche fatta in casa e dalla panna montata preparata con il latte della mia mucca sonia.
avrei un cane che mi segue ovunque e un gattino rosso con gli occhi verdi.
non so perche' non ci ho pensato prima...
per chi mi cercasse (ma non fatelo) sappiate che prima della fine della prossima settimana mi saro' trasferita in una casetta bianca e verde dalle parti di avonlea.
in una piccola casetta in cima a una collina dispersa nella campagna di chissa' dove.
potrei non mettere il telefono cosi' non mi telefonerebbe nessuno.
mi piacerebbe una casetta in un giardino pieno di fiori con un vecchio giardiniere, magari lo chiamerei thomas, che viene a sistemarlo una volta a settimana.
io me ne starei seduta su una comoda poltroncina in veranda vestita con un vestito a fiori di laura ashley, con un cappello di paglia in testa e con una coperta di cashmere color panna per i giorni piu' freddi.
prima di partire andrei da feltrinelli e mi comprerei millecinquecento romanzi da leggere nella mia poltroncina in veranda.
la sera ci sarebbe un caminetto nel mio salotto e allora mi trasferirei col mio libro sulla poltrona davanti al fuoco.
non avrei amici, solo un paio di anziane e garulle zitelle del paese che verrebbro ogni tanto a farmi visita portandomi delle ottime torte di mele e gli ultimi pettegolezzi.
dormirei molto in un grande letto con le lenzuola sembre fresche e profumate di pulito e con una grosso piumone di piuma d'oca.
la governante, la signora nelson, verrebbe ogni giorno a fare le faccende e a preparmi cose buone da mangiare.
alle cinque del pomeriggio la signora nelson mi porterebbe il te' con gli scones appena fatti, caldi di forno, accompagnati dalla mamellata di pesche fatta in casa e dalla panna montata preparata con il latte della mia mucca sonia.
avrei un cane che mi segue ovunque e un gattino rosso con gli occhi verdi.
non so perche' non ci ho pensato prima...
per chi mi cercasse (ma non fatelo) sappiate che prima della fine della prossima settimana mi saro' trasferita in una casetta bianca e verde dalle parti di avonlea.
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